Silvana Stremiz

Troppo spesso ho creduto in qualcuno per poi scoprire che il suo abito era “opportunismo”.

Il tempo è sempre un’arma a doppio taglio.

Non contano le cose che guardiamoma quelle che “vediamo”,non contano le cose che ascoltiamoma quelle che “sentiamo”.

Oggi comprendoche gli assi che ci mancanosono spesso la determinazioneun sogno e la capacità di sorridere,o semplicemente “essere” e amare veramente.

Non ascoltare le mie parole, potrebbero essere solo chiacchiere. Guardami negli occhi per scoprire “la verità di me.”

A volte semplicemente non vi è più nulla di salvabile.

La fine non è mai indolore, ma senza quell’inesorabile attimo di dolore non puoi immergerti in un possibile futuro.

Sono troppe le ferite che compongono una vita.

Dire “ho avuto tutto” è solo presunzione. Dire “ho avuto niente” è non sapere cogliere l’avuto. Gustare ed apprezzare “ogni avuto” è “l’essenza” della vita.

È meglio una solitudine vissuta da soli che una “solitudine” di copia.

Ci sono giorni “infernali” dove anche il respiro “uccide”.

Non è vero che nulla si distrugge e che tutto si trasforma. Sono stronzate scritte con un proprio modo di “vivere il momento”. Poco importa chi l’ha detto o a quale grande uomo di storia appartengano queste parole, e non importa neppure quale sia stato “l’evento” a dare vita a questo pensiero, perché nel momento stesso che avviene la trasformazione qualcosa a sua volta si è distrutto. A volte si distrugge il negativo, a volte si distrugge qualcosa di straordinario.

Se il nostro bene crea “la distruzione” siamo certi che sia un bene?

Ognuno ha il proprio senso del giusto ma il giusto ha un “solo significato”.

Gli impostori sono una brutta razza, appartengono “agli infidi”.

Non è vero che a Natale siamo tutti più buoni, alcuni semplicemente sono più ipocriti del solito. Essere se stessi tutti i giorni dell’anno è il miglior dono che possiamo fare.

Non riesco a ringraziare per il dolore e non sono molto disponibile a comprendere alcuni macabri disegni della vita.