Tatiana Minelli – Vita
Non importa come arrivi o come te ne vai, ma cosa hai saputo lasciare al tuo passaggio.
Non importa come arrivi o come te ne vai, ma cosa hai saputo lasciare al tuo passaggio.
Perché tanto alla fine quasi tutti ti useranno in qualche modo, e a te non resta che guardare nuovamente lo stesso spettacolo da anni, con un sorriso stampato in faccia, facendogli credere di non aver capito nulla.
E ti chiedi i tuoi “perché” ogni giorno, te li chiedi per abitudine, solitudine, per ricordarti che respiri e che sei un essere pensante, dolorante, insistentemente perso in sé.E ti chiedi, senza mai risponderti o averti.
Mi dicono “hey, sei forte!”. Devo esserlo per forza, ho dovuto esserlo per forza. Per sopravvivere. Perché questo mondo se ne fotte che tu sei buono, gli altri se ne fottono di te e se possono ti fottono. Perciò sono forte: perché non c’era altra via di uscita.
Viviamo in un mondo di attese, e di arrese.
Siamo la somma di due io opposti. Siamo il risultato di un noi da scrivere ancora e ancora.
La storia ci racconta che il passato è appartenuto agli uomini.Se anche così fosse credo però che il futuro appartenga a noi donne, così apparentemente fragili da far tremare il mondo.
È che siamo fragili fiori di deserto, siamo incomprese anime di tempesta, siamo apparente conquista, siamo agrodolci labbra, siamo indomabili amori in cerca di attenzioni; siamo donne, siamo nostre.
Le parole più belle sono quelle non dette, forse per questo rimangono tali.
È davvero strano come, spesso, le persone più solitarie e silenziose siano quelle più interessanti. Quel loro essere così scostanti, alle volte intimoriti, forse non è casuale. Forse temono che quel qualcosa che li rende speciale gli venga tolto dagli altri, forse hanno paura di far vedere quello che possono dare. Forse hanno solo paura di venire inghiottiti dalla fretta e la freddezza del mondo.
La gente non sa leggere un libro, figurati se sa leggere dentro di te.
Non cercarmi nel tuo sogno più bello, ma nel tuo peggior incubo.
Sono felice, nonostante l’amore, nonostante le persone, nonostante le voci dentro e fuori e credo non ci sia felicità più grande di questa: la libertà da tutto e tutti.
Siamo la somma di due io opposti. Siamo il risultato di un noi da scrivere ancora e ancora.
Crediamo di consolarci quando vediamo qualcuno che sta peggio di noi, ma forse quel qualcuno è solo il riflesso di ciò che siamo o che potremmo diventare continuando sulla stessa strada.
E che me ne faccio di chi si ferma all’apparenza? Di chi si sofferma solo su ciò che vuole vedere, di chi non vuole cercare il perché dei muri costruiti anno dopo anno, di chi preferisce parlare e basta invece di ascoltare i silenzi che rimbombano dentro, di chi non ha mai compreso che dietro un viso si nasconde un mondo. Di chi, purtroppo, non sentirà mai la soddisfazione di dire di aver conosciuto veramente una persona.
Siamo la somma di due io opposti. Siamo il risultato di un noi da scrivere ancora e ancora.