Vincenzo Trotta – Vita
Sprechiamo una vita intera a cercare di “riempirci le tasche”, non accorgendoci al contempo di “svuotare noi stessi”.
Sprechiamo una vita intera a cercare di “riempirci le tasche”, non accorgendoci al contempo di “svuotare noi stessi”.
Non si può essere arbitri di un gioco senza regole. Non si può essere magici in un mondo senza favole.
La vità è come un film, e noi ne siamo gli attori. Abbiamo il dovere di provare ad esserne protagonisti. La sola differenza è che la vita non ha copione, non possiamo scegliere o immaginare le scene. Le pagine sono bianche, sta a noi scriverle ogni giorno. Sta a noi essere “registi di noi stessi”.
In una cosa gli uomini sono davvero bravi: morire! Non ho mai sentito di un uomo che non ci sia riuscito.
Se questa vita fosse soltanto un sogno potrei aprire gli occhi e asciugare le lacrime.
Viviamo in uno strano mondo in cui la maggior parte delle persone ha bisogno di evadere da ciò che li contorna, nei più svariati modi, alcuni impensabili e paradossali. Qualcuno vorrebbe cambiare la propria vita, qualcun altro vorrebbe soltanto riprendersela altri ancora vivono vite appartenenti a chissà chi. Così non ci stupiamo di fronte ad un calvo che si dispera per aver perso il proprio pettine.
La vita è una tragedia che si ostina a mascherarsi da commedia. E così sono gli attori stessi, ingannevoli per antonomasia, ad essere ingannati.
La verità è che c’è troppa gente stupida dedita ad aprir bocca, e troppe persone intelligenti costrette a tacere!
Ti accorgi di amare una donna quando dopo averle fatto un massaggio non le chiedi del sesso.
Lei era qualcosa in più, ne necessitavo. Lei era la sigaretta dopo il caffè.
Ci si sforza a convincersi che sia possibile cambiare il mondo quando basterebbe soltanto cambiare il nostro modo di guardarlo.
Vivere fuori dagli schemi è l’unica cura contro questa asfissiante società falsa e consumista pronta a puntarti il dito addosso. Pronta ad inglobarti nella sua monotonia. Bisogna alienarsi dai canoni che ci vogliono come un fluire di immagini mutanti in relazione agli occhi che ci osservano. Bisogna essere sempre veri, cristallizzarsi in un’unica forma che rimanga autentica in questa ipocrita umanità che robotizza anche i sentimenti. Sempre pronti a difendere i propri confini senza mai attaccare quelli degli altri. Portare avanti con decisione i propri ideali essendo però capaci di correggerli in corsa. Ragionare con la propria mente tenendo intelligentemente conto di quello che ci circonda. Bisogna vivere fuori dalla “gabbia” dando comunque importanza ad essa. Il mondo è malato, e noi siamo l’antidoto. Noi giovani – giovani con la voglia di “spaccare tutto” – giovani che vogliono dimostrare a coloro i quali tentano di intercalarci in un sistema statico e marcio che noi siamo il “caos”. Dimostriamo che non siamo la “crazy generation” ma solo ragazzi che riescono ad affiancare il divertimento estremo ad una maturità che riesce a convivere con la nostra voglia di libertà rendendo la nostra esistenza una dolce congerie di tutto ciò. Lottiamo! E puntiamo sempre alla luna che da lassù ci osserva incontrastata, nel peggiori dei casi avremo passeggiato a testa alta tra le stelle del firmamento.
L’essere umano è ponderatamente autolesionista. Di fatti ricorda con più facilità gli avvenimenti dolorosi rispetto ad una gioia!
Se questa vita fosse soltanto un sogno potrei aprire gli occhi e asciugare le lacrime.
Non basta avere un cassetto colmo di sogni, bisogna anche avere la chiave per aprilro.
I libri sono ancora oggi il mio mezzo di trasporto preferito perché riesco a girare il mondo senza il pesante ingombro delle valigie.
Mi hanno detto che non c’è più posto per i sognatori. Non ho voluto crederci!Mi hanno detto che un giovane non può desiderare di avere una famiglia. E io non mi sono lasciato persuadere!Mi hanno persino detto che la vita “non si vive più”, oggi si “sopravvive”. Ma io non gli ho dato retta, odio i pessimisti!Infine mi hanno detto che viviamo in Italia. Così nel guardarmi attorno ho capito. È tutto vero.