Marco Girau – Televisione
Sono entrati a casa nostra e ci hanno installato una finestra sull’inferno da cui si vede il paradiso.
Sono entrati a casa nostra e ci hanno installato una finestra sull’inferno da cui si vede il paradiso.
Nella vita siamo come “televisori”con antenne rivolte al nostro esterno.Attraverso:atteggiamenti – slogan – moda -usi – costumi – forme pensieroriproduciamo programmi trasmessidalle più svariate dottrine filosofiche.Su questo piano essere Uomo “acceso o spento”dipende dall’appartenere o meno a correnti:sociali – religiose – filosofiche,verso le quali si è sintonizzatiallineando le proprie antenne.Esiste un passaggio evolutivoin cui l’Uomo-Attento e Riflessivoa fronte delle proprie ripetute crisi d’identitàincanala il proprio Ascolto verso il sensibile mondo Interiore.Con questa attenzione scopre d’esser’un “Luminoso Monitor” collegato perennementeall’unica fonte di Luce generatrice.In Lui cessa il desideriod’appartenere a qualsiasi chimera esterna.Quest’Uomoriconosce d’esser’figlio dell’Esistenzasfuma nel proprio schermo interiore:attaccamenti – desideri – emozioni – pensieri – azioni(generati dall’influenzabilità della propria cultura)per votarsi alla percezione dell’origine della Luce.
Spegni la televisione ed usa il cervello almeno un paio di volte al giorno. Tranquillo, non ti verranno i calli al cervello!
Dopo anni di televisione passiva, si sta assistendo all’esplosione dell’individualità attraverso i social network.
Gli italiani non sono un popolo rivoltoso, ma non togliete loro la televisione!
Amo voi della televisione perché preferisco immaginare anziché sapere.
Il partecipare al grande fratello, è la massima aspirazione del fallito.
Nel momento in cui deciderai di spegnere la tv, solo allora avrai acceso il cervello.
In televisione se un programma non ti piace puoi cambiare canale, nella Vita invece non ti programmi nulla e se qualcosa non ti va per cambiarla la devi solo affrontare.
Dopo l’intervista della signora Marisela Federici a presa diretta su rai tre i signori aspiranti suicidi sono pregati di specificare bene i motivi della fine che vogliono fare ed allegare un certificato medico che attesti la loro capacità di intendere e volere, altrimenti verranno tutti catalogati come “morti cretini”.
Arrivano i nostri in tivù, chi ha troppa bocca per parlare ha poche orecchie per ascoltare.
Non è facile credere a un paese in cui i programmi televisivi più fasulli si chiamano “Reality”
Siamo talmente immersi nei reality show che, perfino quando vediamo le persone per strada, non sappiamo se stiano recitando.
I comici in tv che ricevono compensi da capogiro per lamentarsi della crisi, fanno proprio ridere.
“È vero, niente televisione durante l’anno scolastico, è un principio sul quale non abbiamo mai voluto transigere!”Niente televisione, ma pianoforte dalle cinque alle sei, chitarra dalla sei alle sette, danza il mercoledì, judo, tennis, scherma il sabato, sci di fondo ai primi fiocchi di neve, corso di vela ai primi raggi di sole, ceramica i giorni di pioggia, viaggio in Inghilterra, ginnastica ritmica…Nessunissima possibilità lasciata al più piccolo quarto d’ora di faccia a faccia con se stesso.Guerra al sogno!Dagli alla noia!La bella noia…La lunga noia…Che rende possibile la creazione…”Facciamo in modo che non debba mai annoiarsi.”
Preferirei che fossero i contenuti ad alta definizione, non le scatole che li contengono.
Il palinsesto televisivo offre sempre buone occasioni per recarsi in libreria.