Patrizia Luzi – Tristezza
Nonostante il distacco, niente potrà mai cancellare la magia degli istanti passionali e unici che resteranno sempre vivi dentro me, coccolando la mia solitudine.
Nonostante il distacco, niente potrà mai cancellare la magia degli istanti passionali e unici che resteranno sempre vivi dentro me, coccolando la mia solitudine.
I dispiaceri sono gocce di veleno che giorno dopo giorno ci minano la vita.
È facile dire: io non ci ricado più, ma poi ci ricado sempre. Ed è sempre come la prima volta, fa un male terribile quando sono le persone più care a farti male.
Ora dico bugie, per nascondere i miei tagli.
Quando si arriva al punto di non avere più dialogo, è inutile trascinarsi in un amore che fu.
È tristezza avere il cuore che piange e non sapere perché.
Non sprecare il tuo tempo con delle persone che non ti sanno apprezzare. Dedica tempo a quelle persone che hanno stima, rispetto, gentilezza, educazione nei tuoi confronti.
Quante volte indosserò la maschera del tutto va bene, quella della moglie perfetta e della famiglia del mulino bianco. Già, un bell’applauso anche oggi, ridevo mentre dentro urlavo e mentre ti guardavo morivo sempre un po’. Applauso a questa vita mia dove la finta felicità vale la perdita del mio cuore.
Quando ti senti solo in mezzo a una folla capisci che ti manca qualcosa.
La tristezza è la libertà del cuore di svuotare la sua amarezza.
Parole che non leggerai mai. Quella lettera ferma dentro il mio cuore, scritta nella notte quando la solitudine era palpabile, lettere che si susseguivano veloci e limpide dettate, non dalla mente ma dalla stessa anima. Questa lettera che non potrai mai leggere, resterà qui in me.
Passa tutto sempre, anche quello che credevi non sarebbe passato mai. Con il tempo, con le lacrime e con coraggio.
Dimmi cosa senti, dimmi a cosa pensi, vorrei sentire addosso le tue mani il tuo cuore, ma sento solo i tuoi silenzi che fanno male alla mia anima.
E continuerò a passare il tempo a chiedermi dove sono andati a finire i nostri “per sempre”.
Si accorgeranno tutti della piega sulla giacca, ma non della crepa sul tuo cuore.
Ho perso quella riservatezza che mi caratterizzava. Forse è solo il periodo, forse la primavera. O forse è solo l’ennesima eco del mio corpo che cade nel baratro.
Rincolli i pezzi, ma ciò che questi contenevano è andato ormai irrimediabilmente perduto.