Anna Maria D’Alò – Abitudine
Quando l’uomo finisce di stupirsi, la sua vita è diventata abitudine.
Quando l’uomo finisce di stupirsi, la sua vita è diventata abitudine.
Nulla è come sembra, tutto è come vogliamo che pare, ma niente è come dovrebbe essere.
Chi non dice mai grazie, mai ne riceve.
Io ero prigioniero delle mie abitudini, dei miei pregiudizi. Non era male esser stupidi, se si trattava di un’ignoranza tutta propria.
Ho un brutto vizio. Terribile. Di fidarmi ancora delle persone.
Il fare qualcosa abitualmente porta a non avere più stimoli, senza stimoli, non siamo più umani, ma solo oggetti.Per far qualcosa, bisogna avere degli stimoli continuamente o si rischia di diventare monogami.
Per fermare un matto ci vuole una folle. L’abitudine in un rapporto con il tempo stanca.
Purtroppo, alla lunga, è difficile essere quello che non si è.
Le frasi commerciali derivano da una coerente aderenza all’inutile, che comporta una massificata crisi esistenziale e una vuota condivisione, che indirettamente svaluta la creatività concreta e l’utilità ad essa correlata.
Ho una memoria notevole. Scrivo note e note per non dimenticare. Ma poi non mi ricordo di leggerle.
Ci sono persone talmente abituate al buio, al dolore, che la luce la considerano un qualcosa da temere piuttosto che da abbracciare o da amare mentre il buio invece lo reputano qualcosa di sicuro; perlopiù un rifugio per il loro stesso dolore. Si potrebbero definire masochisti ma, d’altro canto, queste persone si possono cercare di comprendere poiché non tutti sono così coraggiosi da riuscire ad amare anche il buio in tutte le sue sfumature.
Non sbagliare per monotonia, cerca solo un’altra via.
A volte capire le cose ci complica soltanto la vita.
Sto cercando di migliorare il gusto del mio tè, ma per quanto aggiunga zucchero, il sapore non cambia. Se non si rispetta la giusta dose di foglie di tè, l’amarezza resta, la dolcezza dello zucchero non è in grado di nasconderla, tienilo bene a mente.
La dolcezza divenuta ordinaria perde il suo grato calore.
Anneghiamo troppe ore nel niente pensando sia indispensabile, trascurando quelle poche essenzialità che da sole basterebbero a colmare ogni altra mancanza.
Ogni tanto prova a guardare oltre il mio sorriso.