Angelica Horus – Silenzio
Quando il silenzio fa da padrone, il linguaggio degli occhi è assordante.
Quando il silenzio fa da padrone, il linguaggio degli occhi è assordante.
Si dovrebbe istituire la giornata del silenzio. Il silenzio quello vero. Per un santo giorno tutti zitti. Nessun “ciao”, “buongiorno” o “buonasera”. Nessuna parola di cortesia, nessun insulto, nessuna telefonata per strada, o tra le corsie di un supermercato, nessuno spreco di fiato. Cosi se proprio ci teniamo a dimostrare qualcosa, siamo costretti ad agire, a prendere carta e penna e scrivere, a salire in auto e presentarci di persona, a suonare un campanello con un sorriso, con il broncio, o quel che ci pare. Non ci sarà il bisogno di parlare. Per un solo giorno, forse, non daremmo per scontato il valore delle parole.
Il mio silenzio non è muto anzi è pieno di parole e tutte censurabili.
C’è pace fuori, ora il mondo tace, ed io sono qui che chiacchiero con il silenzio.
Mi piacciono le persone che non hanno bisogno di dimostrare niente a nessuno, che sanno chi sono e dove vanno, ma lo fanno in silenzio.
Il silenzio è l’arte di interpretare se stessi davanti una condizione di indubbia sostanza, davanti l’irrisolto che vaga nella mente dell’interlocutore, davanti un tramonto bellissimo.
Quante volte il tuo silenzio e il tuo sguardo hanno detto molto di più di quello che la tua bocca riusciva a dire.