Marco Alberici – Antichi aforismi
Il piacere non tanto nasce dalla natura delle cose, quanto dal bisogno che abbiamo delle medesime.
Il piacere non tanto nasce dalla natura delle cose, quanto dal bisogno che abbiamo delle medesime.
Onde interrogare qualche volta la coscienza, raccogliersi nello spirito o contemplar la natura, è senz’altro voglia di far niente.
La brama è la prima venire e la speranza è l’ultima a partire.
L’uomo più sciocco di questo mondo e gli è il simulator discoperto.
La finzione più pericolosa all’avversario è il finger l’altro d’essere ingannato da lui.
L’arte corregge il cattivo, e perfeziona il buono.
La vera virtù e la vera gloria camminano sopra due linee parallele.
E se uno muore allo spedale, segno, che lo meritava.
I vinti hanno sempre torto, e vincitori ragione.
E chiunque cade nel malanno, non rimproveri altri che sé medesimo.
Del resto non importa tanto essere onesti, quanto onorati.
Quale è la più onesta avarizia che si possa ritrovare?Ella è quella del tempo, quando utilmente si consumano le ore.
Qual stimate voi sia la propia condizione del ricco avaro? Il tormentarsi per istrema cupidigia d’avere, e pauroso sempre stare di non perdere quel che si possiede.
Come chiameremo noi veramente le temporali ricchezze?Gravezze della mente, lacciuoli dei piedi, e spine che ci trafiggono il cuore.
Perché si vieta il lodare, e il biasimar se stesso?Percioché l’uno è segno di vanità, e l’altro è segno di pazzia.
Per quale ragione ed a fuggire la molta necessità?Percioché per lei si guastano i buoni intelletti.
Passato il confine del latte, si entra posto nella provincia del falso.