Antonio Rinaldi – Cielo
Un sogno, una volontà, una passione, un obbiettivo e mille e mille paure, questo è l’animo mio, perduto nel buio della notte a scrutare un cielo fatto da miliardi di occhi che mi osservano.
Un sogno, una volontà, una passione, un obbiettivo e mille e mille paure, questo è l’animo mio, perduto nel buio della notte a scrutare un cielo fatto da miliardi di occhi che mi osservano.
Che me ne faccio di una stella se ho il cielo rotto.
L’amore non è quel posto in cui rinchiudi i tuoi sogni, ma il cielo nel quale trovano il coraggio per alzarsi in volo.
Quando il sole tramonta, continuo a vederlo splendere nei tuoi occhi.
Infinite stelle stanno sopra di noi, vivono dei nostri sguardi, mendicanti celesti, rocce d’argento nell’universo, e noi due stiamo qui giù, baciati dall’amore, e vi disprezziamo perché noi siamo luce e voi non siete niente.
Dicevano che ero che il sole che tramonta, che piano piano si spegne e poi non lascia più niente.Ma se sono il sole, ragazzi non vi preoccupate, domani sorgerò ancora.
E se la pioggia fosse solo un enorme suicidio di massa?
Il cielo sa sempre come farsi perdonare.
Quando tutte le strade intorno a te sembrano condurre nell’abisso, quello è proprio il momento in cui devi spiccare il volo verso il cielo.
Molti hanno paura del buio, ma solo al buio si possono scorgere le stelle più vive, più belle, più rare!
E capire dove finisce il mare è come voler toccare l’orizzonte.
Il buio è solo una visione distorta del mondo e anche nelle notti più scure ci saranno milioni di stelle ad illuminare l’universo, ma quando il primo raggio arriverà sarà come il sole nel cuore per mille anni.
Il cielo si divide in tre, la luna vicina, le stelle che bruciano e scappano, ed in mezzo, metà dell’uomo e metà del mondo, i pianeti tranquilli, grandi esseri ancora affettuosi che conciliano l’amore e il sonno.
Come ogni giorno, scende lentamente il tramonto all’orizzonte, con il suo tiepido sole a scaldare l’anima.
Una notte sui tetti.
Dopo che le nuvole hanno riempito il cielo di lacrime, il sole premuroso, le asciuga con il suo sorriso.
Quando il cielo si tinge d’arancio posso finalmente ritrovare la dimensione che mi appartiene, la calma interiore che placa la mia mente dal turbinio della superficiale frenetica inutilità del mondo.