Dario Coia – Morte
Chi è nato rotondo, non può morir quadrato.
Chi è nato rotondo, non può morir quadrato.
Il tramonto ha un colore spento, solo per chi è arrivato al suo di Tramonto.
Per me la morte significa ben poco. È l’ultimo scherzo in una serie di brutti scherzi.
La consapevolezza della morte ci incoraggia a vivere.
Vorrei per gioco strapparmi il cuore, e cogliere in quel lungo e intenso attimo l’essenza di quel dolore, che a volte si prova per un’amore perduto o ancora peggio per un amico deceduto. Per l’emozioni vissute che sembran sbiadite dal tempo tiranno che l’ha logorate, ma mai cancellate. Sfoglio nel diario dei ricordi, trovo gli amici che avevo, l’incontro oggi in un triste mutismo, ma mamma mia allora quanto ridevo, un lacrima inumidisce il mio viso, che con il mio cuore i ricordi aveva sfogliato, per trovare un amico ormai sopito in un sonno eterno e nel marmo scolpito.
Noi diciamo che l’ora della morte non può essere prevista; ma, quando diciamo questo, immaginiamo che quell’ora si collochi in un fututo, oscuro e distante. Non ci sfiora lontanamente l’idea che abbia un legame col giorno appena cominciato, o che la morte possa arrivare questo stesso pomeriggio; questo pomeriggio che ci appare così certo, che ha ogni ora, già stabilita e programmata…
Ho visto i tuoi occhi spegnersi pur restando aperti, e il sonno della morte avvolgere il tuo corpo inerte che fino a ieri scodinzolava felice.Tristezza incolmabile di fronte a qualcosa che fà così tanto male a quelli che restano…