Ludwig Josef Johann Wittgenstein – Filosofia
La filosofia non è una dottrina, ma un’attività.
La filosofia non è una dottrina, ma un’attività.
Non pensare che si pratichi karate solamente nel dojo.
La disgrazia proviene dalla pigrizia.
L’essere è sé. Ciò significa che non è né attività né passività. Non si può tuttavia dirlo “immanente a se stesso”, perché l’immanenza è sempre un rapporto a se stesso. Ma l’essere non è rapporto a se stesso, è invece se stesso. Riassumeremo tutto questo dicendo che l’essere è in sé.Che l’essere sia in sé significa che esso non rinvia a sé, come fa la coscienza di sé: questo sé esso lo è. In realtà, l’essere è opaco a se stesso e lo è perché è pieno di se stesso. È ciò che diremo meglio affermando che l’essere è ciò che è.L’essere è, l’essere è in sé, l’essere è ciò che è. Ecco i tre caratteri che l’esame provvisorio del fenomeno d’essere ci permette di attribuire all’essere del fenomeno.
La filosofia è un tentativo straordinariamente ingegnoso di pensare erroneamente.
Per il cretino tutto ciò che non capisce si chiama filosofia.
Ieri sera ho visto alcuni filosofi, al mercato, che portavano in giro le loro teste in canestri mentre gridavano con forza: “Saggezza! Vendiamo saggezza!”.Poveri filosofi! Devono necessariamente vendere le loro teste per nutrire i loro cuori.
Tutti i termini filosofici sono metafore, analogie, per così dire congelate, il cui significato autentico si dischiude quando la parola sia riportata al contesto d’origine, certo presente in modo vivido e intenso alla mente del primo filosofo che la impiegò.
È un grande vantaggio per un sistema filosofico essere sostanzialmente vero.
La filosofia è giudice di un’epoca: brutto segno quando ne è invece l’espressione.
La filosofia è una battaglia contro l’inganno della nostra intelligenza per mezzo del significato del linguaggio.
In filosofia si deve scendere nell’antico caos e ivi sentirsi a proprio agio.
La meraviglia è un sentimento assolutamente tipico del filosofo. La filosofia non ha altra origine che questa.
La ricchezza secondo natura ha confini ben precisi ed è facile a procacciarsi, quella secondo le vane opinioni cade in un processo all’infinito.
C’è un paradosso nell’orgoglio: rende ridicole certe persone, ma impedisce ad altre di diventare tali.
Non bisogna dimenticare che il karate comincia con il saluto, e termina con il saluto.
La coscienza è sempre coscienza di qualcosa, di qualcosa che non è coscienza.