Giuseppe Catalfamo – Filosofia
Tutto ciò che riteniamo “impossibile” lo è perché non possiamo neanche immaginare la soluzione dal nostro umano “vedere”.
Tutto ciò che riteniamo “impossibile” lo è perché non possiamo neanche immaginare la soluzione dal nostro umano “vedere”.
Il mondo scorre veloce, ma le difficoltà ti fermano.
La comprensione e la saggezza si nutrono con le esperienze della vita quotidiana.
Quante parole si sprecano per descrivere il nulla, e quante poche parole si cercano per descrivere l’immensità.
Il domani non esiste, c’è solo il presente in cui corriamo per raggiungere il niente.
Guardandomi dietro, senza peccare di presunzione, vedo solo me stesso girato.
Non c’è posto tanto sicuro dove rifugiarsi come la poesia.
Meglio gustare la salita e assaporare il cammino piuttosto che ritrovarsi in vetta insieme ad un’illusione.
Nessuno può scegliere di essere quello che è, però si può scegliere di non essere ciò che non dovremmo essere.
Noi non viviamo veramente, la nostra esistenza consiste solo nel crearci una maschera. Quando crediamo di fare una scelta o di prendere una decisione, non facciamo altro che seguire ciò che osserviamo attraverso quella maschera, e la gioia, la bellezza e l’amore non sono autentici e reali, ma irreali e nitidi. Strappare la maschera, scendere dal palcoscenico del teatro vita, ridendo, ballando, osservando, pensando, amando, ci farà vedere la nostra bellissima vita reale e riusciremo ad assaporarne la suprema felicità.
Non cercar lontano, quello che hai accanto, rischiando di mandar lontano quello che già hai vicino…
Il filosofo è colui il quale dà la propria opinione senza che gli venga chiesto di farlo.
La conoscenza, è come l’universo,non appena arriviamo sul pianeta più vicino a noi,ci accorgiamo che ci sono altri pianeti,ed altre galassie, ancora da scoprire.Forse il nostro desiderio di sapere,non sarà sufficiente a sconfiggereil tempo necessario per colmareil calice della conoscenza.
Non è possibile evitare la morte trasferendola a qualcun altro, cambiando ad esso il nome, seguendo l’insana promessa, follia e desiderio di conquista di una divinità impazzita. Si posticipa l’inevitabile, forse peggiorando la situazione. Un nome è l’Essenza di qualcosa. Cambiando il nome di una “penna” in “caffettiera”, ci si aspetterà che la penna si metta a fare il caffè? La Natura di una cosa è il suo nome, e la natura non si cambia, si giocherebbe con una forza superiore, che ci si rivolterebbe contro.
Tutti hanno diritto e tutti hanno il diritto di non ascoltare.
Tutto il mio sapere è sapere che nulla so.
Soffrire molto adesso per non morire poi.