Giampiero Ferrante – Silenzio
Senza pause di vero silenzio, presto non si sa più chi si è.
Senza pause di vero silenzio, presto non si sa più chi si è.
Devi camminare in silenzio per ascoltare i passi del cuore.
Credo che la più grande solitudine la vivano gli anziani, forse gli unici rimasti della loro generazione, senza più gli amici del passato, forse senza più la moglie o il marito, persone in cui la vita forse ha tolto tutto quello che ritenevano importante.
In un convento: il canto delle cicale, il cinguettio degli uccelli, il vento tra gli alberi. Questo si che è silenzio.
Quante parole in quel silenzio. Lui le avrebbe mai sentite?
C’è il Silenzio “magico”, e che non ha bisogno di parola alcuna, perché “parla” all’anima, ti da pace. Ma c’è il silenzio che dilania l’anima, ed è quello “imposto”, quello che ha il sapore del dubbio, dell’ambiguità, della sospensione, quello che mai ti da la rassegnazione.
I silenzi non sono mai vuoti, ma sono luoghi quasi sempre abitati dalle persone che ci mancano.