Jean Rostand – Morte
Alla perdita di quelli che amiamo, è meno la loro vita che ci sfugge che la loro morte che c’invade.
Alla perdita di quelli che amiamo, è meno la loro vita che ci sfugge che la loro morte che c’invade.
Perfettamente imperfetta, gelidamente regolare, splendidamente nulla, morta perfezione, nulla di più.
Vorrei morire in giorno di pioggia, per avere l’illusione che qualcuno pianga per me.
Spero che la morte mi colga mentre sono intento a leggere o scrivere, o, se a Dio piacerà, mentre prego e piango.
Chi non sa cos’è la vita, come può sapere cos’è la morte?
La vita è come un’opera teatrale dove ogni attore si troverà, prima o poi, a recitare il suo ultimo atto.
La morte è la tomba dell’amore.
Perfettamente imperfetta, gelidamente regolare, splendidamente nulla, morta perfezione, nulla di più.
Vorrei morire in giorno di pioggia, per avere l’illusione che qualcuno pianga per me.
Spero che la morte mi colga mentre sono intento a leggere o scrivere, o, se a Dio piacerà, mentre prego e piango.
Chi non sa cos’è la vita, come può sapere cos’è la morte?
La vita è come un’opera teatrale dove ogni attore si troverà, prima o poi, a recitare il suo ultimo atto.
La morte è la tomba dell’amore.
Perfettamente imperfetta, gelidamente regolare, splendidamente nulla, morta perfezione, nulla di più.
Vorrei morire in giorno di pioggia, per avere l’illusione che qualcuno pianga per me.
Spero che la morte mi colga mentre sono intento a leggere o scrivere, o, se a Dio piacerà, mentre prego e piango.
Chi non sa cos’è la vita, come può sapere cos’è la morte?
La vita è come un’opera teatrale dove ogni attore si troverà, prima o poi, a recitare il suo ultimo atto.
La morte è la tomba dell’amore.