Klara Erzsebet Bujtor – Cielo
Contemplo il cielo, perché questa triste aria, velata di nebbia sottile? Perché il sole inchina davanti a quest’infinito lacrimoso, e non raggia su di noi, per quale colpa?
Contemplo il cielo, perché questa triste aria, velata di nebbia sottile? Perché il sole inchina davanti a quest’infinito lacrimoso, e non raggia su di noi, per quale colpa?
Ho conosciuto falsi moralisti che nell’armadio non nascondevano scheletri ma interi cimiteri.
Salire in alto, verso il cielo, è stupendo. Da lassù tutto è infinitamente piccolo e irrilevante. Gli oggetti, le persone, i problemi.
Dopo aver girato il mondo intero ho trovato te, l’altra parte del mio cielo.
I suoi occhi erano dannatamente profondi. Più del cielo, del mare, del mio dolore messi assieme.
Il cielo si fonde spesso col mare perché l’immenso è diviso soltanto dal nostro modo di vedere. Se l’animo umano rinunciasse ad ogni forma di confine e regola, scopriremmo che siamo parte di un immenso che per ora possiamo solo immaginare.
La carità è il senso di colpa.