Giulio Ranzanici – Libri
Le librerie sono piene di capolavori pallosissimi.
Le librerie sono piene di capolavori pallosissimi.
Ci vuole un sacco di storia per produrre un po’ di letteratura.
I libri hanno gli stessi nemici dell’uomo: il fuoco, l’umidità, il tempo e il proprio contenuto.
L’unica ragione che abbia un romanzo di esistere è che cerca di rappresentare la vita.
La letteratura è cannibalismo con la macchina da scrivere.
La letteratura è l’orchestrazione dei luoghi comuni.
Tutto è già cominciato prima, la prima riga della prima pagina di ogni racconto si riferisce a qualcosa che è già accaduto fuori dal libro.
Scrivere è sempre nascondere qualcosa in modo che venga poi scoperto.
La battaglia di tutte le battaglie è scrivere.
Il mio cuore, ogni tanto, si ammala: è la malattia dei ricordi. È una terapia lunga e difficile… si cura vivendo!
È con i cattivi sentimenti che si fanno i buoni romanzi.
La speranza scaturisce dal desiderio. Dal desiderio di amore, dal desiderio di esprimere noi stessi, dal desiderio di libertà. E in quanto più questo desiderio è forte e nello stesso tempo, radicato, tanto più la speranza ha la capacità di trasfigurare il futuro, di presentarcelo radioso, infinitamente desiderabile. Ed ha il potere di rasserenare il nostro cuore, di parlare le nostre ansie, di rendere sopportabile il presente e di rafforzare la nostra volontà di combattere per realizzare ciò che desuderiamo.
C’è chi stima i libri dal loro peso, quasi che si scrivesse per fare esercizio di braccia più che d’ingegno.
Come gli scrittori diventano più numerosi, è naturale per i lettori diventare più indolenti.
Il mondo è un bellissimo libro, che tutti potrebbero leggere anche a piccole dosi.
Lo scrivere è un ozio affaccendato.
Alcuni scrittori per scrivere hanno bisogno della vena. Altri dell’avena.