Italo Calvino – Libri
I lettori sono i miei vampiri.
I lettori sono i miei vampiri.
La lettera anonima ha questo di bello: si fa rileggere.
Quando non si sa scrivere, un romanzo riesce più facile di un aforisma.
Certi libri sembrano scritti non perché leggendoli si impari, ma perché si sappia che l’autore sapeva qualcosa.
Non prendere a prestito e non prestare perché un prestito spesso perde se stesso e l’amico.(Polonio da “Amleto”)
Le burrasche che avevano disperso di qua e di là gli altri malavoglia, erano passate senza far gran danno sulla casa del nespolo e sulla barca ammarrata sotto il lavatoio; e padron ‘Ntoni, per spiegare il miracolo, soleva dire, mostrando il pugno chiuso – un pugno che sembrava fatto di legno di noce: per menare il remo bisogna che le cinque dita s’aiutino l’un l’altro.Diceva pure: gli uomini son fatti come le dita della mano: il dito grosso deve far da dito grosso, e il dito piccolo deve far da dito piccolo. (da “I Malavoglia”)
Per scrivere bene occorre che intervenga la necessità; la libera scelta paralizza.
In considerazione della mia totale inutilità decisi di diventare scrittore.
La fantasia umana è immensamente più povera della realtà.
Tutti gli scrittori scrivono della loro infanzia! Se io scrivessi della mia non ti vorresti sedere nella stessa stanza con me.
Se gli scrittori non leggessero e i lettori non scrivessero, le cose nella letteratura andrebbero straordinariamente meglio.
Stupido, forse, ma certe volte le cose funzionano solo perché sei tu a pensare che funzionino. È una definizione di fede che ne vale tante altre.(da “Mucchio d’ossa”)
Avevo l’abitudine di dire agli intervistatori che scrivevo tutti i giorni eccetto Natale, il Quattro Luglio, e il giorno del mio compleanno. La verità è che quando scrivo, scrivo tutti i giorni, fanatico o no. Ciò significa anche il giorno di Natale, il Quattro Luglio e il giorno del mio compleanno.
I libri sono l’umanità stampata.
La chiarezza di certi libri è spesso inganno e insufficienza, ed è esposta anche a molti abusi.
Gli sciocchi ammirano ogni parola d’un autore famoso, io leggo per me solo, e mi piace soltanto quello che fa per me.
O inventare nuovi usi per le parole, usi talvolta assurdi, per aiutare ad allentare la stretta delle forme abituali del linguaggio.