Joseph Stalin – Morte
Un morto singolo è una tragedia, un milione di morti sono una statistica.
Un morto singolo è una tragedia, un milione di morti sono una statistica.
In punto di morte non piangete, è l’ora della gioia.
Dobbiamo essere contenti di morire se non possiamo vivere come uomini o donne liberi.
La morte dei giovani è un naufragio,quella dei vecchi un approdare al porto.
Non cantata, l’azione più nobile morirà.
La morte ti sovrasta: fin tanto che vivi, fin tanto che puoi, sii buono.
Uno dei modi con cui facciamo i conti con la morte è attraverso l’immaginazione.
L’amore è l’unica cosa per cui vale la pena morire.
La malattia, la follia e la morte, erano gli angeli neri che si affacciavano sulla mia culla.
Quando non ci sarò più non cercatemi dietro al marmo freddo di una tomba, cercatemi tra le rose… quando non ci sarò più cercatemi nelle fotografie, cercatemi fra i miei libri, fra le mie poesie, le mie canzoni, fra la mia musica. Cercatemi fra tutte le cose che amo di più, perchè solo in queste cose… troverai la mia anima.
La profondità della nostra vita dipende dal nostro rapporto con la morte. Colui che non vive con la propria morte non vive del tutto. Colui, invece, che l’accetta passa in un altro piano e conosce poco a poco la plenitudine. La morte diventa per lui la grande iniziatrice della vita.
Non voglio che la morte mi venga dagli uomini, mentono troppo! Non mi darebbero l’Infinito!
Ciò che non è fisso non è niente. Ciò che è fisso è morto.
Non è che ho paura di morire, solo che non voglio esserci quando accadrà.
Chi non sa cos’è la vita, come può sapere cos’è la morte?
Tutto finisce affinché tutto ricominci, tutto muore affinché tutto viva.
La morte non prende mai il saggio di sorpresa. Egli è sempre pronto ad andare.