Davide Bianco – Morte
Non preoccupatevi se qualcuno parlerà male di voi oggi. Quando morirete parleranno bene. La morte libera da ogni il male chi rimane.
Non preoccupatevi se qualcuno parlerà male di voi oggi. Quando morirete parleranno bene. La morte libera da ogni il male chi rimane.
Chi ci genera non muore mai veramente, continua a vivere dentro di noi. Noi siamo loro ed un giorno il circolo della vita si chiuderà e gli estremi si riuniranno per sempre.
Il poeta non muore, bensì rientra nel bozzolo per poi uscirne nelle nuove vesti delicate e leggere di una novella farfalla, libera di volare nell’immenso etere stellato dell’aldilà della fisicità.
Sappiamo che tutto scorre, il tempo, l’acqua in un fiume, il sangue nelle nostre vene. E viviamo tutta la nostra vita chiedendoci cosa ci sia alla fine di tutto questo scorrere.
Pensate che chi si espande in nuovi mondi venga abbandonato? Ci osservano e ci vogliono bene.
Un giorno saremo tutti noi il ricordo di qualcuno.
La morte non spegnerà i miei pensieri.
La vita è un fiume di tristezza che sfocia nella morte.
La vita è un lungo conto da pagare con la morte. La morte è un invito gratuito alla mensa dell’ignoto.
Non ricoprite la mia tomba di fiori il 2 di novembre.Ricopritemi di affettuose attenzioni,fino al mio ultimo giorno di vita.
Scrivo poiché so per certo che quando morrò le mie parole continueranno a spargersi nel tempo attraverso la voce dei vivi.
Questa tradizione umana del 2 novembre, abbellire le tombe, comprare fiori, per me non è cristiana; penso alle parole di Gesù: “Lasciate che i morti seppelliscano i loro morti”. Pregare per chi ha già lasciato la Terra, questo è cristiano, questo è credere. Per chi ha fede, la morte del corpo è un passaggio dalla vita carnale alla vita eterna; la vera morte è quella dell’anima, non del corpo che la ospita per fare esperienza terrena; l’anima muore a causa del male che facciamo e di cui non ci pentiamo, ma potrà vivere se faremo del bene e saremo capaci di Amare come Dio, e da Dio.
Se la vita è una lacrima, speriamo che la morte sia sorriso.
La memoria rende tutti presenti, nulla cancella l’amore, neanche la morte.
Il dolore di una perdita è sonoro. Il ricordo doloroso di una perdita è muto.
Sentirsi assenti cercando la presenza di anime fuggitrici dal mondo che un giorno promise di non esistere.
Solo scoprendo noi stessi e soffrendo le nostre pene potremo morire serenamente.