Luca Englaro – Morte
Il pensiero della morte genera l’angoscia di chi è costretto a sapere che l’evento si realizzerà, ignorandone il come, il quando e soprattutto il perchè.
Il pensiero della morte genera l’angoscia di chi è costretto a sapere che l’evento si realizzerà, ignorandone il come, il quando e soprattutto il perchè.
Se ci siamo noi la morte non c’è, quando noi non ci siamo più non c’è più neanche la morte.
Un morto cristiano è una tragedia…Un morto orientale è troppo lontano…Un morto islamico è un successo del nostro esercito…Un ricco morto è un andirivieni di eredità…Un povero morto è una triste storiella da raccontare al bar…Un giovane morto è vittima dell’alcool…Un adulto morto è vittima di un attentato…Un anziano morto è la prova che gli ospedali non funzionano…Un bambino morto è un’innocente…Un criminale morto, è un bene per la società…
La morte sorride a tutti; un uomo non può far altro che sorriderle di rimando.
Non ucciderei mai un uomo: non tanto perchè sia un uomo degno di vita, quanto perchè non ucciderei mai.
Alla fine ricorderemo non le parole dei nostri nemici, ma il silenzio dei nostri amici.
Ricordarsi che morirò presto è il più importante strumento che io abbia mai incontrato per fare le grandi scelte della vita. Perché quasi tutte le cose – tutte le aspettative di eternità, tutto l’orgoglio, tutti i timori di essere imbarazzati o di fallire – semplicemente svaniscono di fronte all’idea della morte, lasciando solo quello che c’è di realmente importante. Ricordarsi che dobbiamo morire è il modo migliore che io conosca per evitare di cadere nella trappola di chi pensa che avete qualcosa da perdere. Siete già nudi. Non c’è ragione per non seguire il vostro cuore.
Non bisogna dar retta a coloroche consigliano all’uomo perchéè mortale di limitarsi a pensarecose umane e mortali;anzi, al contrario, per quanto èpossibile, bisogna comportarsi daimmortali e far di tutto pervivere secondo la parte più nobileche è in noi.
La tragedia della morte è tale che trasforma la vita in destino.
Quando si muore si ha ben altro da fare che di pensare alla morte.
La verità siede sulle labbra degli uomini morenti.
Non importa dove andrò dopo la morte, tanto ho degli amici che mi aspettano da entrambi i lati.
Quando ti rendi conto di essere inutile come persona e come essere non sei più in grado di pensare a te stesso… semplicemente smetti di pensare e lasci che la vita ti scivoli via.
La morte pone fine alla vita, ma fa nascere se stessa.
La morte, il più atroce dunque di tutti i mali, non esiste per noi. Quando noi viviamo la morte non c’è, quando c’è lei non ci siamo noi. Non è nulla né per i vivi né per i morti… (Lettera sulla felicità)
La morte non prende mai il saggio di sorpresa. Egli è sempre pronto ad andare.
L’uomo è un condannato a morte che ha la fortuna di ignorare la data della propria esecuzione.