Francesco Guccini – Musica
È meglio un giorno solo da ricordare, che ricadere in una nuova realtà sempre identica.
È meglio un giorno solo da ricordare, che ricadere in una nuova realtà sempre identica.
Nella musica, nel panorama della natura, nel sogno notturno, è a qualcosa d’altro che l’uomo rende il suo omaggio, da cui aspetta: lo aspetta. Il suo entusiasmo è per qualcosa che la musica, o tutto ciò che è bello al mondo, ha destato dentro.
Non si può essere un pianista eminente, che alla condizione di suonar coi piedi suoni altrettanto bene che con le mani.
Il fare musica è la possibilità di un arricchimento per la propria vita, per la propria personalità. Come ogni cosa bella contiene un valore, anche la musica lo possiede e ogni volta che la esprimiamo riaccade un avvenimento. Il luogo della musica è dove passa qualcosa d’altro, un di più: la ricchezza umana.
Quando la musica non commuove, è insopportabile. O voi che volete ottenere un buon successo, voi che una lodevole ambizione porta ad uscire dalla turba, abbiate la convinzione di quanto fate, se volete convincere gli altri: siate commossi se volete commuovere, e credete che mal si possono eccitare negli altri quelle impressioni che non si sono provate in noi stessi.
L’opera musicale si completa con l’esecutore, al quale compete la delicatissima parte dell’interprete.
Nel vero artista la sete di conoscere e di apprendere non cessa che con la vita. E uno dei mezzi più efficaci per ampliare la cerchia delle proprie cognizioni è quello di studiare i sommi compositori e di comprendere i grandi interpreti.
Una Messa di Mozart può rendere l’ateo un mezzo credente.
Mozart ti fa credere in Dio, poiché non può essere che un tale fenomeno arrivi in questo mondo e poi se ne vada dopo 36 anni lasciando dietro si sé un tale illimitato numero di capolavori insuperati.
La musica è l’unica lingua nella quale non puoi dire cosa vile o sarcastica.
La musica è la voce che ci dice che la razza umana è più grande di quanto lei stessa sappia.
Quando le cose diventano troppo pesanti, chiamatemi Elio.
Il Maestro è l’ago e l’allievo è il filo. Tu devi praticare senza tregua.
Benché a molte istituzioni e a molti Maestri si debba dare devozione, si deve prendere l’essenza da tutti, come l’ape sugge l’essenza da molti fiori.
Io non credo al tormento creativo. Il fine dell’arte è creare la gioia. Si crea artisticamente solo nell’equilibrio e nella pace interiore.
La musica è un quietivo della volontà; non lo redime per sempre dalla vita, ma solo per brevi istanti, e non è ancor una via a uscir dalla vita, ma solo a volte un conforto nella vita stessa.
Lo studio deve supportare tutto, se c’è quello oltre al talento, si fa esperienza e si continua a migliorare. Perché la musica è infinita.