San Vincenzo De’ Paoli – Religione
Non possiamo garantire meglio la felicità eterna, che vivendo e morendo nel servizio dei poveri tra le braccia della Provvidenza.
Non possiamo garantire meglio la felicità eterna, che vivendo e morendo nel servizio dei poveri tra le braccia della Provvidenza.
I princìpi sociali del cristianesimo predicano la viltà, il disprezzo di sè, l’abiezione, la soggezione, l’umiltà, in breve, tutte le qualità della canaglia, e il proletariato, che non si vuole lasciar trattare come canaglia, ha molto più bisogno del suo coraggio, della sua coscienza di sè, del suo orgoglio, e della sua indipendenza, che del suo pane.
Non dovete creare un tempio o una chiesa per Dio, è assurdo perché Dio è ovunque!Per chi state creando un tempio, una chiesa o una moschea?Se volete pregare potete farlo ovunque.Dovunque vi inchiniate, vi inchinate a Dio, perché non esiste nient’altro.
Ci vuole davvero una gran fede per nascondersi grossi dubbi.
Vicino o lontano io penso sempre a voi. Un solo è il mio desiderio, quello di vedervi felici nel tempo e nell’eternità.
Soltanto l’inutilità del primo diluvio trattiene Dio dal mandarne un secondo.
È religione anche non credere in niente.
L’uomo è un errore di Dio? Oppure Dio è un errore dell’uomo?
Esercitare il mestiere di mangiapreti non è poi così difficile. La difficoltà sta solo nella digestione.
Perdere la propria fede – oltrepassaLa perdita di un Patrimonio -Perché i Patrimoni possono essereRicostruiti – la fede no.
Come tutti i figli degli uomini, il figlio di Giuseppe e Maria nacque sporco del sangue di sua madre, vischioso delle sue mucosità e soffrendo in silenzio.
L’ateismo è una protesta necessaria contro la perversità delle Chiese e la ristrettezza delle fedi. Dio lo usa come una pietra per abbattere questi castelli di carte insudiciate.
Le regole morali sono frutto di un inconscio collettivo.
Dove finiscono le nostre capacità inizia la nostra fede. Una forte fede vede l’invisibile, crede l’incredibile e riceve l’impossibile.
Non puoi donare la vita ad un tuo difetto, perché colui è un dono di Dio.
Con ragioni convincenti mi hanno provato che Dio non esisteva,ed io ho creduto loro.Più tardi ho visto Dio, poiché è venuto e mi ha abbracciato.Ed ora a che cosa devo credere:ai ragionamenti altrui o alla mia propria esperienza?
Io non credo in Dio, non ci ho mai creduto… Diciamo che lo stimo.