Anastasio Alberto Ballestrero – Religione
Sforziamoci attraverso il nostro lavoro, di essere i collaboratori di Dio.
Sforziamoci attraverso il nostro lavoro, di essere i collaboratori di Dio.
Gesù è quella presenza in cui ognuno di noi si può rispecchiare.
Dio vuole che noi ci amiamo, non vuole che noi ci processiamo e ci condanniamo.
Amo i misteri, i mistici, i miti, tutto l’immaginario che serve a spiegare la vita, a sopportarla, a esaltarla.
La preghiera quindi non è mai una cosa banale, anche se è la preghiera di un bambino.
Per un computer, la nozione cristiana della redenzione è incomprensibile.
Tutto ciò che vedi, ovunque tu vada, è Dio.
Una è la religione, benché le sue versioni sian cento.
La preghiera è innanzitutto una dimensione del nostro essere, una realtà della nostra persona.
Oggi gli apostoli sono rari, sono tutti padreterni.
Per vedere con chiarezza la realtà della vita occorre salire in alto.
Noi ti lodiamo e ti benediciamo. Signore, per il tuo amore ricco di misericordia.
Dio è padre attento ad ogni tuo sentimento di dolore e ad ogni tua richiesta di perdono.
La preghiera di chi si umilia penetra attraverso le nubi.
C’è una presenza di Dio da scoprire nel limite.
Tu senti parlare di una vergine e di una umile: se non puoi imitare la verginità dell’umile, imita l’umiltà della vergine.
Dio ama chiamarci “pecorelle” come una madre chiama suo figlio con i nomi più intimi.