Simone Caramanno – Morte
Sono morto e non me ne sono accorto.
Sono morto e non me ne sono accorto.
Mi resi conto che è meno facile suicidarsi che meditarci sopra, e da allora, quando sento dire di uno che minaccia di uccidersi, la cosa mi lascia quasi del tutto indifferente.
Se in questa vita dovessimo preoccuparci soltanto della nostra sicurezza sarebbe meglio non nascere nemmeno.
Saper che incontrare la morte è un dogma, mi crea l’alibi d’aspettarla andandole incontro.
Non definire un uomo felice finché non muore: tutt’al più, egli è fortunato.
Breve riposo dona alla mamma, Signore. Svegliala, falle un caffè e rimandala subito qui. È mia mamma, capito? O riporti giù lei o fai venire su me. Scegli tu. Ma in fretta. Facciamo che adesso chiudo gli occhi e quando li riapro hai deciso? Così sia.
Allora vi voglio confermare il fatto che nella vita ogni persona diventa prima o poi un personaggio che si rimuove da solo. Si rimuore da solo. Si muore da soli. Nonostante tanti amici.