Nicola Zagatti – Solidarietà
Penso alla speranza, che non ho mai perso, di vedere umanità nelle persone.
Penso alla speranza, che non ho mai perso, di vedere umanità nelle persone.
Sento i passi pesanti in un corridoio di un uomo, una donna, una famiglia, una comunità si domandano come mai possono aiutarlo. Come mai non c’e’un rimedio a questa sofferenza? Ci sara’pure qualcuno con lo sguardo a questo mondo di smarrimento di disperazione di paura che si farà avanti e sentirà d’istinto di aiutare un essere come lui che gli chiede aiuto. Tanti malati ne hanno bisogno con tutto il denaro possibile non si può comprare. Io stamattina mi sono alzata e ho detto a me stessa, dono il mio sangue che mi costa porto la vita a chi la sta perdendo. Un giorno racconterò che non non ho pensato solo al mio di futuro ma anche a quello di chi non conosco.
Io sono la luce che si spegne nel buio ma si riaccende nell’avvicinarsi di un’altra.
Un suicidio è spesso un atto d’accusa non ascoltato.
Come faccio a non amare, se sulla terra continuano a sbocciare fiori.
Non chiedere miracoli per te stesso senza prima aver pensato a chi soffre veramente e non chiede miracoli ma solo un po’ di serenità.
In questo periodo di festa siamo tutti impegnati a festeggiare mangiare farci gli Auguri stendendo un velo se così si può dire egoistico, con gli occhi coperti da indifferenza. Tuttavia ci dimentichiamo che alcune persone in questo stesso istante si sentono più sole di Quanto la solitudine i se Stessa Possa infondere Sugli Animi.
Poche cose ci appagano come l’operare con amore, verso i bisogni di una o più persone, ricavando inaspettatamente, più nel dare che nel ricevere.
Ci sono momenti in cui si ha solo bisogno di avere qualcuno che ci rassicuri, che ci abbracci forte e ci dica solo: “ehi, ci sono io”!
Dona quanto di meglio è nella tua mente.
Non sarò sicuramente io a cambiare la tua vita, non sarò certamente io ad aiutarti, non sarò probabilmente io a sostenerti, ma stai sicuro di una cosa: non sarò io a farti del male.
Ognuno avrà sempre ragione alla sua maniera, finché non accetterà di aprire il suo cuore all’altro.
Una rinuncia è un filo che collega due o più personeche rinunciano a qualcosa per arricchire l’altro.
Quando sappiamo chi siamo e cosa vogliamo, quando conosciamo veramente ciò che crediamo, solo allora saremo in grado di accogliere l’altro nella sua diversità e nei suoi pensieri.
I veri disabili non sono quelli che appaiono diversi, quelli che dalla loro sventura ne hanno ricavato l’arte del vivere soffrendo e un cuore sensibile, sono tutti quelli che “guardano e trattano” le persone con curiosità, hanno la mente di una macchina e il cuore malato, incapace di sincronizzarsi con quello di chiunque altro.
È come far passare un pedone che sta attraversando sulle strisce: non lo si fa perché si è gentili, ma perché si spera che un giorno, qualcuno, farà lo stesso con te.
I grandi uomini si misurano da ciò che danno e non da ciò che ricevono.