Carlo Peparello – Stati d’Animo
A Natale tutti danno il meglio di loro stessi nell’apparire col candore che durante tutto l’anno tengono da parte con la naftalina insieme ai cappotti fuori moda.
A Natale tutti danno il meglio di loro stessi nell’apparire col candore che durante tutto l’anno tengono da parte con la naftalina insieme ai cappotti fuori moda.
La percentuale di persone “normali” è la stessa di quelle “felici”.
Gioia, perché sei di nuovo con me.Incertezza, perché sono di nuovo con te.Paura, peché siamo di nuovo insieme…
Talvolta alcune Solitudini sanno essere così crudeli, da far desiderare di non essere mai nati…
Io se fossi Dio non sarei così coglione da credere solo ai palpiti del Cuore, o agli alambicchi della Ragione.
I dolori, le delusioni e la malinconianon sono fatti per renderci scontenti e toglierci valoree dignità, ma per maturarci.
Il pensiero di non sapere che cosa farò domani mi rende ansiosa.
Odio coloro che mi tolgono la solitudine senza farmi compagnia.
Quando la porta della gioia si chiude, subito se ne apre un’altra; ma spesso restiamo incantati a guardare la porta chiusa, e non ci accorgiamo di quella aperta.
Lascerò che le lacrime lavino via le espressioni della tristezza, le ombre dei sorrisi forzati, e quella voglia di piangere trattenuta per troppo tempo.Le lascerò bagnare pagine e pagine, centinaia di pensieri che diventeranno macchie di inchiostro e gesti di affetto che lasceranno il posto ai ricordi.Le lascerò scivolare lungo il percorso delle illusioni, le sentirò attraversare la distanza che separa la luce dal buio, la speranza dalla sofferenza.Finalmente saranno libere di uscire, cadranno fino al cuore e ancora una volta raccoglierò tra le mani tutti i miei sogni.
Ci sono momenti in cui è difficile dare risposte alla propria coscienza.
Avrei bisogno di sapere che andrà tutto bene…
A volte il vincitore è colui che non ha mai mollato.
Ho voglia di piangere, lacrime che da tempo non verso, sono lì che cercano di sgorgare, ma rimangono dentro, se piangessi, sarei travolta da un fiume in piena e richierei di affogare devo sfogarmi, devo farcela, forse poi starò meglio. Lacrime di rabbia, di gioia, di insoddisfazione, di commozione, di delusione, di dolore. Sono tutte lì che aspettano di uscire, romperò la diga che le trattiene, solo allora sarò libera di ricominciare a trattenerle…
Scivolo giù dalla cima della mia angoscia, dall’abisso che ho creato scavando nel terreno della mia vita fino a fare buche che non si possono più coprire. Il vuoto ho inventato e in questo mio buio annaspo senza riuscire a trovare la luce. Il faro è lontano ed irraggiungibile nel porto della mia esistenza e in questo mare scuro annego. Solo tu mi salvi, quando ascolto la tua voce che viene da lontano, e come torcia illumini la mia strada smarrita. Un’oasi nel deserto del mio cuore, acqua fresca che è solo miraggio e che non abbevera l’arida mia bocca.
Le parole di consolazione, non servono a niente Amico Mio… vanno bene per gli estranei, per gli conoscenti, non per i tuoi Cari. Non sono che cerotti emotivi,… a mio avviso, palliativi è poco estetici.
Saranno balle o saranno palle, chiamale come vuoi ma una cosa è certa, è tutto un giramento.