Oltre a farci tutte queste domande sul senso della vita, dovremmo invece cercare di lasciare qualcosa di positivo nel mondo, migliorando la vita degli altri, rispettandoli e facendosi rispettare, solo così lasceremo un segno indelebile, e non moriremo mai veramente, tutto il resto è secondario.
La vita ti ha concesso tre desideri, li ottieni ma poi li perdi volentieri.
Paradosso: se la persona altruista ricava piacere dal fare qualcosa per gli altri è una forma di egoismo.
Il più grande malinteso dei rapporti uomo-donna è il significato che danno alla parola “essere amati”. Essere amato per un uomo vuol dire sentirsi unico e indispensabile. Essere amata per una donna vuol dire sentirsi protetta.
Le donne amano i ladri solo se rubano i sorrisi.
Siamo la generazione che non riesce a guardarsi negli occhi dal vivo, ma poi scriviamo poesie d’amore su whatsapp.
Il vero successo non è affermare il proprio valore sugli altri, ma riuscire a cambiare il mondo senza farsi notare.
“Come stai?” È l’unica domanda che mi mette sempre in crisi, non so mai se le persone lo vogliono sapere veramente o no. E poi se rispondo sinceramente, magari pensano che voglia attirare l’attenzione, quindi nel dubbio rispondo “bene”.
Non vi fidate mai di chi dice di essere molto sensibile, le persone che lo sono veramente non ve lo direbbero mai perché non vogliono farvi preoccupare per i loro sentimenti.
Il tempo ti dà solo l’illusione che quello che hai subìto sia più lontano dal tuo cuore, per questo ti arrabbi quando dicono “passerà, vedrai”.
L’ipocrisia del sorriso si legge negli occhi.
Con tutta questa tecnologia e social network stiamo creando una generazione di frustrati e narcisisti con disturbi d’ansia? Forse.
Pensavo erroneamente che il denaro aiutasse a raggiungere la felicità, fino a quando non vidi due zingari che giocavano con un pallone di carta, erano più felici di me.
Con tutta questa tecnologia e social network stiamo creando una generazione di frustrati e narcisisti con disturbi d’ansia? Forse.
Se fosse veramente l’amore della tua vita non lo pubblicheresti mai su Facebook, per proteggerlo dall’invidia.
Condividiamo e condividiamo così tanto che l’intimità è andata a farsi benedire.
Facebook è solo la porta che ti fa accedere alla depressione.