Francesca Alleva – Silenzio
Certe cose dette a voce suonano così stupide che è una fortuna che la scrittura sia silente. Il suo silenzio assorbe qualsiasi errore e rende possibile la perfezione.
Certe cose dette a voce suonano così stupide che è una fortuna che la scrittura sia silente. Il suo silenzio assorbe qualsiasi errore e rende possibile la perfezione.
Adoro le persone acide. Quando dicono una cosa che si avvicina alla dolcezza o alla gentilezza puoi star certo che è sincera.
A volte si danno consigli agli altri per aiutare se stessi a sentire di più la razionalità e meno il cuore.
E comunque bisognerebbe piantarla di aspettare chi non c’è e cogliere chi c’è. Ad aspettare, la frutta marcisce. E anche gli attimi.
Le guance sono due. “Porgere l’altra guancia” non significa che bisogna essere sempre gentili con tutti, significa che bisogna dare un’altra possibilità. Ma una sola, non venti. Sennò avrebbero detto: “porgi l’altro dito”.
Spesso la vita ti chiede di barattare un bel ricordo per la tranquillità.
Leggere vecchi se stessi che si raccontavano e riconoscersi, ritrovarsi, imparare ad amarsi.
Sono una persona talmente malinconica che si possono vedere le mie iridi ancorate al passato. Per me il futuro non è un ovvio divenire, ma una conquista sudata.
Un uomo può vivere senza un Dio. Ma un popolo senza un Dio non può iniziare a vivere.
L’unico modo per prendere delle giuste decisioni è guardare a ciò che ci dà pace. Nessuna rinuncia sarà mai troppo onerosa se ciò che ne deriva è la pace con e per noi stessi.
Quando una persona inizia a trattarmi gentilmente io inizio a chiedermi se sta facendo come con il tacchino di Natale: ingozzarlo per poi ucciderlo. E mangiarlo. Con tutto ciò che mi ha donato e che di mio ho dentro.
E poi quei posti che solo un assolo di chitarra scopre. E raggiunge.
Non si può sopprimere il ricordo di qualcuno finché ci sarà anche solo una canzone in cui questa persona vivrà.
Quando non sai cosa dire, dedica una canzone. Quando sai che non saprai tener fede neanche alla musica, non guardare nemmeno negli occhi. E taci.
Il rock, il metal. Le piste. Hai mai visto una pista rock, una pista metal? Ci stanno sempre minimo due generazioni. I giovani e la vecchia guardia. Hai mai visto una pista house, commerciale? Solo giovani. Giovanissimi. Nessun pregiudizio, ma io preferisco una musica che unisce le età e il divertimento, non solo le parti intime.
Voglio una moto. Con questa andrei in giro per concerti, a far lavori dove capita per pagare benzina e prossimo evento musicale. Voglio morire schiacciata dalla musica, in un concerto. Sola, dove sola non sarei mai.
“Perché leggi”, per me, non potrà mai essere una domanda. È come chiedere a qualcuno perché mangia. Leggo perché scrivo. E leggere di altri è una continua scoperta, una continua lezione, un piacere, un soffio d’aria, un morso bello pieno, una sorsata d’acqua. È un dialogo. Io scrivo, loro scrivono, qualcuno mi leggerà, io leggo loro. È uno scambio di vite. Leggo perché dono la vita: i personaggi hanno bisogno di me, per vivere. Leggo perché è una rinascita: una vita sola non basta ed io vivo sempre di nuovo e di più, attraverso di loro.