Francesco Iannì – Stati d’Animo
Alcuni sono in pace con sé stessi, altri no. Dipende dalle persone che frequentano.
Alcuni sono in pace con sé stessi, altri no. Dipende dalle persone che frequentano.
Ci sono periodi più cupi, nei quali arrivo a sentirmi circondato da una sfiducia e da un’indifferenza inevitabili. Questo è uno di quei giorni in cui, con impazienza irosa e invidia maligna, guardo e desiderio la vita intensa che mi circonda e, al tempo stesso, mi respinge.
Chi ha paura della solitudine cerca qualcuno con cui condividerla.
Non abbiamo il potere di modificare il nostro passato, però possiamo cambiare il modo in cui conviviamo con esso.
In molti vedono solo ciò che pensano di vedere.
Certe ferite sono destinate a non rimarginarsi.
Non vivere di false speranze. Lascia spazio alle delusioni, piuttosto che ai rimpianti.
Chi cammina insieme al sole non ha più notti spaventose. Io spero di trovare il mio.
La solitudine peggiore è quella che si avverte in mezzo alla folla, dove tutti si guardano, ma nessuno si vede riflesso negli occhi o nel cuore dell’altro.
Purtroppo noi uomini diamo tutto per scontato: fa parte della nostra natura. Così, spesso, viviamo i giorni felici senza quasi accorgercene neppure, e tentiamo invano di richiamarli a noi solo quando arrivano quelli tristi.
Non c’è aguzzino peggiore di sé stessi.
Molto spesso, quello che del mondo vediamo è il riflesso di ciò che abbiamo dentro.
Se riesci a sorridere anche sotto la pioggia, vuol dire che nella vita te la stai cavando bene.
Ogni uomo agisce motivato da tre sole cose: paura, speranza o abitudine.
Si dice che la speranza non muore mai. Ciò non le toglie, però, la possibilità di agonizzare.
Speranza è il nome che diamo a quei sogni così grandi, magari improbabili, ai quali abbiamo un innato e disperato bisogno di credere.
Chi cammina insieme al sole non ha più notti spaventose. Io spero di trovare il mio.