Francis Scott Fitzgerald – Vita
Non si sa mai esattamente quanto spazio si occupi nella vita della gente.
Non si sa mai esattamente quanto spazio si occupi nella vita della gente.
A diciotto anni le convinzioni sono le colline da cui ci affacciamo alla vita. A quaranta sono le caverne in cui ci nascondiamo.
Durante la mia giovinezza ed i miei più vulnerabili anni, mio padre mi ha dato un consiglio che, da quel momento, ripeto sempre nella mia mente.”Quando stai per criticare qualcuno”, mi ha detto, “ricordati che nessuno al mondo ha avuto i vantaggi di cui hai beneficiato tu.”
Penso che non c’è nessuna differenza tra gli esseri umani, di intelligenza o razza, così profonda come la differenza tra il malato ed il sano.
Parlò a lungo del passato, e compresi che voleva recuperare qualcosa, forse una qualche idea di se stesso, che era finita nell’amore per Daisy. La sua vita era stata disordinata e confusa da allora, ma se riusciva una sola volta a ritornare a un certo punto di partenza e ricominciare lentamente tutto daccapo, sarebbe riuscito a capire la cosa che cercava… Una notte d’autunno di cinque anni prima stavano camminando con le foglie che cadevano, e arrivarono a un posto dove non c’erano alberi e il marciapiede era bianco per il chiarore lunare. Si fermarono e si voltarono l’uno verso l’altra. Era una notte fresca con quella misteriosa eccitazione che i cambi di stagione creano. Le luci tranquille delle case ronzavano nell’oscurità e c’era un fruscio e un bisbiglio tra le stelle. Con la coda dell’occhio Gatsby vide che gli edifici formavano una scala che saliva fino a un luogo segreto sopra gli alberi – poteva scalarla, se l’avesse fatto da solo, e una volta là, avrebbe potuto succhiare il nettare della vita, ingollare l’incomparabile latte della meraviglia. Il suo cuore battè sempre più forte quando il viso bianco di Daisy si avvicinò al suo. Sapeva che baciando quella ragazza, e unendo per sempre quelle indicibili visioni al mortale respiro di lei, la sua mente non avrebbe più spaziato come quella di un Dio. Perciò aspetto. Ascoltando ancora per un momento il diapason che aveva battuto su una stella. Poi la baciò. Al tocco delle sue labbra, Daisy sbocciò per lui come un fiore e l’incantesimo fu completo. Tuto quello che disse, nonostante lo spaventoso sentimentalismo, mi ricordò qualcosa – un ritmo elusivo, un frammento di parole perdute, che avevo sentito da qualche parte tanto tempo prima. Per un momento una frase cercò di formarsi sulle mie labbra, socchiuse come quelle di un muto, come se stessero lottando con più di un filo d’aria allarmata. Ma non emisero nessun suono, e quello che avevo quasi ricordato diventò inesprimibile per sempre.
Con le parole si possono demolire le persone.
Ma ad ogni parola lei si ritirava sempre più in se stessa, finché lui rinunciò e soltanto il sogno morto continuò a battersi mentre il pomeriggio svaniva, cercando di toccare ciò che era di più tangibile, sforzandosi, infelice e senza disperazione, di raggiungere la voce perduta di là dalla stanza.
Conobbe presto le donne, e siccome lo viziavano lui cominciò a disprezzarle, le vergini perché erano ignoranti, le altre perché erano isteriche per cose che nel suo egoismo predominante dava per scontate.
C’era in Gatsby qualcosa di splendido, una sensibilità acuita alle promesse della vita.
Ma i suoi occhi, Un po’ sbiaditi per i tanti giorni passati senza una mano di vernice sotto il sole e la pioggia.
Non c’è fuoco né gelo tali da sfidare ciò che un uomo può accumulare nel proprio cuore solitario.
La vita era un pasticcio della malora… Una partita di rugby con tutti fuori gioco e senza arbitro: ognuno persuaso che l’arbitro sarebbe stato dalla sua parte.
Un uomo deve imparare molte cose, e quando non è più in grado di imparare diventa uno qualunque.
Ognuno di noi si sospetta dotato di almeno una delle virtù cardinali, ed ecco la mia: sono una delle poche persone oneste che abbia mai conosciuto.
Il vincitore appartiene al suo bottino.
Siccome l’eta del jazz ha continuato a vivere nel tempo, a poco a poco è diventata una questione di gioventù. Così che la sua sopravvivenza si può paragonare ad una festa di bambini organizzata dai più anziani.
Non si scrive un libro perchè si vuole dire qualcosa; si scrive un libro perchè si ha qualcosa da dire.