Giampiero Piovesan – Morte
La morte è l’umiltà della vita.
La morte è l’umiltà della vita.
E se la morte fosse uno scherzo della vita?
Dopo la morte c’è vita.
Dopo la morte c’è “solo” eternità.
Prima o poi invecchierò anch’io.
Cos’è la poesia senza notorietà se non retorica?
La pazzia è il vizio di pensare.
È quando non si cerca che si trova.
Una buona rivoluzione non lascia superstiti per raccontarla.
Nulla è scontato. Tutto deve essere conquistato.
L’uomo “moderno” è sempre online e mai presente.
voglio fare la rivoluzione senza esserne rivoluzionato.
È mattina. S’alzino in piedi i nostri corpi si svelino le menti dal torpore notturno si socchiudano gli occhi impietriti dal lungo sonno. Accogliamo la vita che ci saluta nel sorriso del sole e nel tramonto della luna.
Alla morte di ogni giorno si risponde con la vita di tutti i giorni.
Non c’è realtà migliore dell’utopia.
Il presente non è per sempre.
Pazzia, rima con isteria, non è altro che una malattia, di chi pensa con troppa frenesia, a come fuggire via, da questo mondo di follia, ma tutto ciò è mera filosofia.