Gigliola Perin – Ricordi
Ho chiuso gli occhi per non vedere. Ho stretto le labbra per non urlare. Ho lasciato la mente vagare, ma i ricordi prepotenti tornano, ed il mondo si ferma.
Ho chiuso gli occhi per non vedere. Ho stretto le labbra per non urlare. Ho lasciato la mente vagare, ma i ricordi prepotenti tornano, ed il mondo si ferma.
Ricordi, ecco cosa resterà di noi, ricordi di un un amore che tanto ha dato ed ora l’amarezza spezza ancor più il cuore. Ricordare per non soccombere al silenzio che dilania. Ricercare ancora il calore dei tuoi tuoi occhi e sperare di vedere ancora una briciola d’amore, ma resterà solo il ricordo del calore che ho rubato alla tua anima!
Ho scoperto che ogni tanto l’anima prende l’ascensore ed esce dagli occhi, quando i ricordi l’incatenano dentro se stessa.
Potrai nascondere in un cassetto della mente tutti i ricordi che vorrai, ma non potrai mai fuggire dal sapore che la vita ha stampato sulla tua pelle.
Da qui cominciano i ricordi e le illusioni divengono cristalli di sale.
Stringimi la mano anche se sei lontano, stringi nel tuo cuore quello che eravamo e ricordami.
Ho un ricordo indelebile di quell’ultima notte. L’ultima volta che sei corso da me, i tuoi occhi che mi guardavano dall’alto, il tuo viso così rilassato e quel sorriso che m’imprigionò il cuore. Lasciammo le finestre aperte, mentre i nostri corpi danzavano la musica dell’amore. Vedemmo le stelle cadere mentre le nostre bocche s’amavano. Ho un ricordo indelebile di quell’ultima notte, sento le tue braccia stringermi ancora dopo aver fatto l’amore. Ho un ricordo. L’ultima volta che t’ho sentito veramente mio.
Legato ad una voce, inconfessabili ricordi ti frustano l’anima ed ogni singola parola riecheggia nella mente. Emozioni trasportate silenziosamente per dar voce al cuore ed ogni volta quel tuo sospirare dona gioia e dolore. Senso d’appartenenza e mancanza. Sensazioni che scorrono lungo un filo che ci incatena l’anima, mentre la voce rimana lontana, un filo, dove scorreva il nostro amore.
Vorrei che la follia prendesse il sopravvento, avrei la scusa che l’ombra che mi perseguita non è quella della mente, ma la paura dell’amore.
Il coraggio lo troverai e sarà allora che ti rialzerai più forte che mai.
Il paradiso vive in un solo attimo e poi ti ritrovi catapultata all’inferno.
La musica nasce da sé, basta darle gli accordi giusti. Noi.
Lo senti come sfiora i suoi tasti, come la melodia accompagna la voce. Senti il dolore dentro questa musica. Sentilo e trattienilo e scoprirai di capire quello che la sua voce dice. Chiudi gli occhi e accarezza il cuore che si nasconde tra queste note.
Quante volte la musica parla al mio posto. Quante volte lei sa mentre io ascolto, canzoni di cui non comprendo le parole eppure trafiggono più di una freccia. Tutti noi le ascoltiamo, magari le canticchiamo, ma è quando il dolore prende il possesso della nostra anima che le comprendiamo appieno.
Io sarò il tuo spartito. Tu la mia musica.
Affronterai mille battaglie, le potrai vincere tutte ma quella più importante la perderai. La morte vincerà sempre, tu non contare i giorni che passano, tieni gli attimi nel cuore ed i ricordi nella mente. Non puoi pensare al domani, non ti è concesso ma lascia agli altri il tuo sorriso, le tue carezze, torneranno a scaldare la loro anima quando le tue braccia non li avvolgerà più.
Ti racconterò del dolore che attanaglia l’anima, di come un mondo ha smesso di girare, della forza che la fenice stanca continua a cercare, di errori che hanno fermato il suo respiro. Un’anima che conta i suoi giorni, li vive nella speranza che il sole domani brilli ancora, la donna lotta e quella catena imprigiona il cuore in un corpo che che ha smesso di lottare.