Marco Mei – Vita
Il passato è il futuro di ogni cosa.
Il passato è il futuro di ogni cosa.
È la vita che ci fa avere paura di vivere e vivere significa anche avere paura della vita. Pensare che vivere davvero voglia dire superare questo timore, avere il coraggio di seguire quello che si sente e stare dietro alle proprie emozioni è l’illusione che facciamo a noi stessi per non dover ammettere che non possiamo essere meno fragili di quanto non potremmo mai. Forse per questo vivere significa anche rifugiarsi nell’immaginario di una vita in cui la speranza di poter comprendere davvero ciò che si sente per tradurlo in azioni “coraggiose” non rappresenti appunto solo l’ennesimo modo per ingannarci.
La nostalgia della felicità è causa di cronica infelicità.
Manco più a me stesso che a chiunque altro.
Pochi argomenti mi rattristano come le persone che non hanno argomenti.
Non sono a prova di colpi, i colpi provano che sono.
Non so cosa mi manca; per questo so che più di ogni altra cosa mi manca.
Il freddo abisso della tua indifferenza è il caldo abbraccio della mia malinconia.
Il mio scheletro nell’armadio sono io.
Se il mio cuore fosse il sole la notte sarebbe il giorno e il giorno sarebbe l’ombra di un falso (D)io.
Ci sono persone che non considero, le altre meno ancora.
L’indifferenza è la presunzione di non dover sentire; l’insensibilità è il timore di poter sentire.
Sono solo padrone di me stesso.
Sono così disilluso che non mi illudo di non esserlo.
La speranza è un’illusione per chi sa solo attendere.
I sorrisi sinceri esigono motivi sinceri.
Non sono un sognatore, perché non vivo la realtà come se fosse un incubo.