Michelangelo Da Pisa – Stati d’Animo
Respiro solitudine, vago tra la folla per raccontarla.
Respiro solitudine, vago tra la folla per raccontarla.
È debilitante l’enorme escursione termica che c’è tra la vita che ho dentro e il mondo là fuori.
Ogni minuto trascorso è una rivoluzione mancata.
Il cielo notturno brilla di domande senza alcuna risposta, lo scruti in cerca d’infinito per evadere dall’asfalto, per sentirti randagio tra le stelle.
Sì, le mie parole tremano, ma non per emozione, è per le distese artiche dentro di me.
Per me sei come l’aria. Inquinata. Mi intossichi.
Sono carne che esiste, vita che insiste, anima che non desiste.
Se ci fosse una macchina del tempo vorresti andare nel passato o nel futuro? Beh, la mia domanda sarà anche di fantasia, ma la tua risposta descriverà distrattamente il tuo presente.
C’è un particolare momento della giornata in cui, mentre il sole sazio e consumato si adagia a ovest, la luna, impacciata e introversa, sgorga dall’est. Quel momento lo chiamo “strabismo emozionale” perché gli occhi, incerti, non sanno da dove attingere incanto.
Il futuro incuriosisce, il passato intristisce, mentre il presente non mi ubbidisce.
Il vero rinnovamento avviene solo quando il desiderio di ricominciare varca i confini dell’abitudine, quando l’amore per se stessi sboccia in tutta la sua prepotenza.
È il valore della meta che produce distanza, non viceversa; i chilometri diventano un impercettibile dettaglio se il traguardo è una necessità.
Le parole descrivono, raccontano, inventano, farneticano, ma della pelle ne sono un improbabile surrogato. Al dire prediligo di gran lunga l’ardire.
Ho bisogno di semplicità, non di banalità, di qualcosa che sia vero, non vano.
– “a me piace la musica classica, a te il rock inglese, io preferisco il mare, tu la montagna, io guardo film romantici, tu quelli horror, io amo stare in casa, tu vuoi sempre uscire… nulla, nulla è in comune tra noi, come potrebbe funzionare?”- “non è vero che niente ci accomuna, intanto abitiamo lo stesso pianeta…”
Siamo semplicemente il frutto di combinazioni biologiche, di coincidenze spazio-temporali, di irrazionali vortici emozionali. Siamo pelle e sogni, nulla di più.
Mi farò un tatuaggio sul petto, al livello del cuore: “Si prega di non disturbare il conducente”