Dietro l’orgogliovelato un viso tristeUn cuore in tormentosensi di colpaNostalgia di una chaicchieratae di amica qual eri.Scusa per la parole volatesenza usare il cervello.Per quelle brutte dettesenza veramente pensarle.Scusami se ti ho feritoferendo anche me.Scusami non posso cancellarlema posso chiederti sinceramente”scusa”.
Il poeta racconta sempre un po’ di sé… a volte quello che è, altre quello che vorrebbe essere.
Il poeta mescola la rabbia, il dolore e la felicità e le trasforma in parole.
La paura ti rende debole o imbattibile.
La morte è il nostro stimolo a vivere.
A volte il coraggio e la paura giocano a nascondino fra loro. E non sai quale dei due ti guida.
A volte il coraggio nasconde una paura più grande.
È la paura dell’incognito a fare sì che abbiamo corraggio.
Non avere fretta di essere.Non avere paura di tentare.Non avere paura d’amare.
Arriva il giorno in cui “Il grande freddo” inizia a fare paura.
Ci vuole del coraggio a guardarsi dentro ed essere disposti a trovare di tutto, perché troveremmo sempre qualcosa che non ci piace.
Fuggire è facile, lo sappiamo fare tutti. È restare, combattere, vivere ed emozionarsi che richiede coraggio.
Credere nella vita eterna rende accettabile la morte.
In un attimo puoi toccare il paradiso e saziare l’inferno di una vita.
Non voglio credere in Dio, in quel Dio scontato, costruito con accanimenti esagerati di Fede, dove tutto più che un disegno è uno scarabocchio. Non voglio una Fede senza dubbi o perplessità. Voglio semmai comprendere la sua verità.
Il pugno del nemico è sicuramente più sincero della carezza di qualche amico.
Il nemico si traveste spesso da amico per colpirti meglio.