Antonino Gatto – Tristezza
I tuoi problemi accanto a me, come neve al sole!
I tuoi problemi accanto a me, come neve al sole!
Ci sono due modi di sentire la solitudine: sentirsi soli al mondo o avvertire la solitudine del mondo.
La tristezza del mondo assale gli esseri come può, ma ad assalirli sembra che ci riesca quasi sempre.
Solitudine: un giardino senza fiori, un amico che non è con te.
Basterebbe in fondo così poco, per non far soffrire gli altri: uccidere il silenzio. A volte poche parole, che all’inizio possono anche ferirti, non saranno mai, più crudeli, di un silenzio, che lentamente ti uccide, nell’aspettattiva di una spiegazione che mai, tu sai, arriverà.
Quando sei triste, guarda un’altra volta nel tuo cuore, e vedrai che in verità stai piangendo per quello che è stato il tuo diletto.
Avevo un carattere che non ho capitocompravo cose che non mi sono serviteavevo un uomo che non mi ha voluto.In fin dei conti vivevo una vita che non ho vissuto.
Giorno per giorno mi accorgo di quanta ipocrisia si nota per ogni volto che mi passa dinanzi; di quanta falsità sono costretto a sopportare, specie da coloro i quali applicano un finto affetto e ti illudono dicendo: “ci tengo”, o strumentalizzano nel dire T. V. B., e infine di quante giraparole sento e quasi tocco con mano; non è solo purtroppo uno stato d’animo che ho, ma quasi un’agonia, un peso che mi tormenta e a volte mi porta ad assumere un’altra personalità, che non è mia, e che non mi appartiene. Guardiamoci dunque senza temere e deponiamo solo la fiducia in noi stessi.
Sono momenti che purtroppo non si dimenticano, mancano proprio le parole e il non poter far niente per tornare indietro ci distrugge l’anima, facendoci cadere il cuore in frantumi… vicina al dolore delle famiglie delle povere vittime vi stringo in un forte fortissimo abbraccio!
È dura far finta di ridere quando il tuo cuore piange.
Una persona che ha un cure triste, non può mai guardare l’orizzonte.
Non ho bisogno che mi chiami, non ho bisogno dei tuoi baci né tantomeno che mi ami. Per ora, ho solo bisogno di mentire a me stessa.
Mi chiedo quale sia il senso della vita quando ogni cosa intorno a te ti rende triste. Mi chiedo dove siano finite quelle giornate spensierate. Mi chiedo dove siano finiti i miei sogni di bambina. Mi chiedo dove sia finito tutto. Ma forse è proprio questo il punto: è finito tutto.
Ditemi dov’è il sole perché sono stanca di questa pioggia.
C’è tempesta sul mare.Le gocce di pioggia scendono fitte, scorrono veloci, come il rimpianto.Il cielo è grigio ed il vento è forte, freddo, tagliente.Le onde urlano la rabbia che ho nel cuore.Vorrebbero spazzare via tutto, distruggere quella scogliera, annullare quella spiaggia.Vorrebbero cancellare ogni cosa si pari loro innanzi, i ricordi, le immagini, i desideri, la speranza. Il loro è un cammino incessante, il movimento è convulso e nervoso. Nella loro corsa crescono, si alzano per poi ricadere giù in mille vortici, confusi, indistinti come i miei pensieri. Non c’è luce se non una penombra grigia che tutto avvolge. Il sale è nell’aria e rende le mie labbra amare. La corrente è violenta, subdola, invincibile. Trascina via la mia anima. La porta in fondo ad un abisso. L’abisso di una storia che non mi appartiene più.Ma il mare cambia, pian piano si calma. Le onde prima ruggenti ora diventano silenti, scivolano sulla sabbia fine lentamente, come una carezza. L’aria si fa mite e dolce, diventa limpida e serena. Di tutto quel fragore assordante non resta nulla.Non resta più nulla.
Battiti lentiscivolano leggeri,vicini vicini,risuonano i miei pensieri,i desideri che velano l’anima,ora sono immobilisono imprevedibili.Non li so spiegare,non li riesco a immaginare maso che ci sono eci saranno sempre.
Nei graffi dell’anima, si annida la polvere del dolore.