Annamaria Crugliano – Tristezza
Per me era facile amarti.
Per me era facile amarti.
C’è qualcosa che non dovrei desiderare è quello di innamorarmi di qualcuno dopo te.
Potresti sentirti violentata da una bugia per la quale hai dato via il tuo corpo.
Tutto questo non ha senso, è tutto sbagliato, non dovrebbe andare così, le tue scelte oltre a non essere tue non sono neppure giuste, vieni trasportato dagli eventi e quello che arriva, arriva, te lo prendi e basta. Non sei stato certo tu a chiedere tutto questo ma sono 22 anni che ti ci trovi in mezzo e quello che fai è solo una grande e inutile scocciatura, ami la persona sbagliata e il tuo fisico è stanco, non ne vuole sapere di andare avanti e la musica che ascolti fa da sottofondo a quella che è la tua tragedia personale e prosegui mentre continui ad odiarti, si un odio profondo verso te stesso, ecco con chi te la devi veramente prendere, non ha senso continuare a fingere, guardati i polsi, sono così sottili, sarebbe così facile, veloce, spegnere il dolore con il dolore, fuoco su fuoco, solo pochi attimi e tutta la tua sofferenza si riverserebbe sul pavimento, finalmente fuori dal tuo corpo, per sempre.
Siamo tutti dei sottoprodotti di una società futuristica a dir poco malata!
Vado a letto, ho già sofferto abbastanza per oggi. Buonanotte.
Se ora fossi solo dolore in mezzo alla notte non mi vedresti per riuscire a consolarmi di me avresti solo paura.
Solitudine è quando vedi il bicchiere sempre mezzo vuoto, quando il silenzio assordante della tua stanza accompagna le tue giornate, quando aspetti un abbraccio che non arriva mai, quando sei circondato dall’indifferenza totale… solitudine è… la mia vita senza progetti.
È da un po’ di mesi che non guardo il cielo, ho timore ad alzare gli occhi, guardo avanti senza rincorrere sogni.So che se anche c’è il sole, non mi scaldano né sogni né emozioni.Ci sono mille stelle belle ma ora non vedo nulla, sono in un momento di foschia.Oh vita che hai reso tremante il mio cuore, dammi nuovi colori, nuovi tesori da custodire… ridonami gioia da regalare ancora.
Il dolore è quel buco che le parole sovrasta in silenzi di lacrime mute, mute perché tu urli dentro.
Alcuni mi appaiono così fusi con la loro condizione di “dolore” permanente, da farmi ritenere che la cosa veramente dolorosa per loro sarebbe perderlo.
Perciò se è da un po’ che stai così male, il tuo diploma in fallimento è una laurea per reagire.
Guardo una rosa fiorita sulla sconfinata landa nevosa del silenzio.
Quando il rumore del dolore viene udito solo da chi lo prova, diventa disperazione.
Vedi di imparare ad apprezzare chi ti ama, a rispettare chi non ami e amare chi ti merita… La dove sprechi la tua energia non è la tua strada…
Ci sono due occhi che vomitano lacrime, un mascara nero che sporca il viso ed un maledetto biglietto stropicciato per il tempo e la stanchezza. Dietro ad un filo di un telefono c’è un mare di lacrime. Usami, come non hai fatto con nessun’altra; usa le mie mani, le mie carezze, le mie emozioni, i miei “Ti voglio bene” detti di corsa. Usa tutto ciò che di me hai nelle mani. E non preoccuparti di tutto ciò che distruggi, tanto è mio.
Ho cercato di trattenere le lacrime quel giorno. Ho provato a riccacciarle dentro, non per vergogna ma per rabbia. Rabbia di non avertele sapute regalare prima quelle lacrime. Forse avresti capito tante cose.