Mauro Lanari – Cucina
Picchiettare uova bollite: s’ode se son sode.
Picchiettare uova bollite: s’ode se son sode.
Caffè, compagno di solitudine, dolce o amaro ossequio all’abitudine.
Le insalate vanno fatte con il cuore, e mangiate con gli occhi!
L’importante è saper “dosare”: basta un cucchiaino di miele se il “boccone” è troppo amaro, un po’ di sale se invece è troppo “sciapo”, un pizzico di pepe se ciò che invece manca è la vivacità. Per tutto c’è un ingrediente e la sua giusta dose. Bisogna solo decidere se mettersi ai fornelli oppure gustarsi un panino in santa pace fregandosene di tutto il resto.
“Già” disse la donna. Si voltò di nuovo verso il fornello. “Sono io che cucino. Cucino per magnaccia, per sfigati, per mezzi matti. Già. Cucino, io.”
E io restavo senza parola, perché capivo che la cucina era il solo luogo di tutta la casa in cui quella donna veramente vivesse, e il resto, le stanze adorne e continuamente spazzolate e incerate erano una specie di opera d’arte in cui lei riversava tutti i suoi sogni di bellezza, e per coltivare la perfezione di quelle stanze si condannava a non viverci, a non entrarci mai come padrona ma solo come donna di fatica, e il resto della giornata a passarlo nell’unto e nella polvere.
Il mangiare e l’amore, non possono essere mai un dovere, ma solo un piacere.
Oggi cucina lui, buon pranzo mondo. Io nell’attesa assaporo con gli occhi ciò che la bocca gusterà.
Vado al ristorante, chiedo un filetto e mi portano una fetta di carne cruda. Ma non la definirei neanche cruda, un bravo veterinario sarebbe riuscito ancora a salvarla.
L’occhio vuole certo la sua parte, in particolare se la portata nel piatto è molto bella. Ma per quanto bella, non darà mai il sapore di ciò che contiene, se non assaggiandolo.
Giocare con il cibo è il vizio di chi è sazio.
Ci sono due modi per far muovere gli uomini: la birra e la birra.
Un buon piatto può cambiare l’umore di una persona. Un buon piatto può rendere onore è gloria a chi lo realizza.
Non c’è amore più sacro di quello per il cibo.
Aprire il frigo e cucinare qualcosa con quei pochi ingredienti che da soli non costituirebbero un pasto: anche questa è arte.
Una persona affamata non sarà mai in grado di giudicare la qualità del cibo.