Antonio Dimasi – Desiderio
A saperlo domani oggi mi preparerei, ma le sorprese non hanno senso se si conoscono.
A saperlo domani oggi mi preparerei, ma le sorprese non hanno senso se si conoscono.
Quello che avrei voluto avrebbe potuto se solo anche tu avessi voluto.
Il desiderio piccolo, quando si avvera dona una piccola soddisfazione, il desiderio grande, arde, fiammeggia e, di volta in volta, si spegne nella cenere, lasciando molto fumo.
Niente è più incredibile di un desiderio che si avvera prima ancora che venga espresso.
Ho aspettato invano un motivo per restare.
Piangi pure amica mia, fa che io mi disseti con le tue lacrime.
Vuoi davvero lasciare ai tuoi occhi solo i sogni che non fanno svegliare?
Sto ancora una volta… bruciando di passione.
Spero mi cercherai, il mio istinto ha voluto fare un dono alle tue splendide mani!
Se la bellezza è un’ombra, il desiderio è un lampo.
Il vero desiderio deve rimanere tale.
A vent’anni credevo di cambiare il mondo oggi che ne ho cinquanta ho capito che il mondo ha cambiato me.
Vorrei tanto essere l’alfiere della mia anima e scoprire quel velo che cela i miei sensi.
Voglio poterti toccare le mani… senza avere una ragione valida.
Quello che si desidera con l’età che avanza è che almeno la notte ti sia di sollievo ai tuoi acciacchi e che ci sia qualcuno vicino che sa come farteli dimenticare e convincerti che per te l’età non è affatto passata.
Vorrei fossi il libro non letto, l’enfasi che appassiona il creativo, la calma di un sospiro negato sacrificato sull’altare della conoscenza e che non ammette distrazioni… che ausculta, a cui nulla sfugge… carpire ogni vibrazione tua, di note plausibili, di sincerità sconosciuta, accordo perfetto tra armonia d’intenti e calore profuso senza remore… guardarti dentro senza ipocrisia, volerti bene questo vorrei.
Senz’anima, orfano cresce il desiderio.