Federico Tetsuya – Silenzio
“Povero me” disse il silenzio, “non disturbo mai nessuno, ma tutti mi evitano solo perché li faccio pensare”.
“Povero me” disse il silenzio, “non disturbo mai nessuno, ma tutti mi evitano solo perché li faccio pensare”.
Nulla pesa tanto, quanto un vile silenzio.
Il primo passo verso il silenzio è l’ascolto di se stessi.
Non si sta in silenzio perché non si sa cosa dire, ma perché ci sarebbe troppo da dire.
Io sono certa che nulla più soffocherà la mia rima, il silenzio l’ho tenuto chiuso per anni nella gola come una trappola da sacrificio, è quindi venuto il momento di cantare una esequie al passato.
C’è il Silenzio “magico”, e che non ha bisogno di parola alcuna, perché “parla” all’anima, ti da pace. Ma c’è il silenzio che dilania l’anima, ed è quello “imposto”, quello che ha il sapore del dubbio, dell’ambiguità, della sospensione, quello che mai ti da la rassegnazione.
Siamo diventati cosi abitudinari nel vomitare parole prive di valore, luce e profondità. Imparare a tacere è la vera sapienza.