George Arnold – Morte
I vivi hanno più bisogno di pietà dei morti.
I vivi hanno più bisogno di pietà dei morti.
Sto per intraprendere il mio ultimo viaggio, un grande salto nel buio.
La strada che conduce all’Ade é facile da percorrere.
La morte é il fatto più spiacevole che la Natura deve nascondere, e vi riesce egregiamente.
Si dicono cose carine della gente ai loro funerali, questa é un’eventualità che mi rende molto triste, perché capisco che perderò i miei tra pochi giorni.
Morire sarà una sgradevole grande avventura.
L’amore é Dio e morire implica che io, una particella d’amore, ritornerò alla fonte comune ed eterna.
Noi moriamo soltanto quando non riusciamo a mettere radice in altri.
Non c’é nulla che allo stesso tempo abbia così tanta e così poca influenza su un uomo quanto la sua morte.
Dopo un breve sonno, vegliamo in eterno, e la morte non sarà più: morte, tu morirai.
Un uomo può morire solo una volta: a Dio noi dobbiamo solo una morte.
Non é importante il modo in cui in uomo muore, ma quello in cui vive: l’atto di morire non é importante, dura così poco.
Nel mezzo della vita siamo nella morte. (dal “The Book of Common Prayer”)
Se devo morire, andrò incontro alla morte come ad una sposa e la stringerò fra le mie braccia.
Ai vivi si deve del rispetto: ai morti non si deve altro che la verità.
L’importante é che la morte ci trovi vivi.
La morte dei giovani é un naufragio, quella dei vecchi un approdare al porto.