Chiarasandra Trevisan – Morte
Nessun colpo sarà mortale sei hai deciso di vivere. Nessuno.
Nessun colpo sarà mortale sei hai deciso di vivere. Nessuno.
La freccia gli si piantò alla base del collo ed egli si accasciò contro la parete e mentre l’anima gli usciva gorgogliando dalla ferita gli occhi gli s’arrovesciarono all’indietro e potè vedere per un momento dentro di sé. Vi trovò il villaggio natio, le acque scintillanti del mare e i suoi passi di fanciullo lungo la riva, sentì gli spruzzi e la schiuma e la sabbia dorata sotto i piedi, il calore del sole sulle spalle nude. Desiderò di non essere mai partito mentre, piangendo, scendeva per sempre nel buio e nel freddo.
– […] Non meritavano di morire.- Nemmeno noi meritiamo di morire. Conosci qualcuno che meriti di morire? Sprofondare nel buio lasciando per sempre il profumo dell’aria e del mare, i colori del cielo, dei monti e dei prati, il sapore del pane e l’amore delle donne… c’è qualcuno che merita un simile orrore, solo per il fatto di essere nato?
Nel cuore le persone non muoiono mai.
Da giovani possediamo un orizzonte come recinto, da anziani un recinto come orizzonte.
Non so se ho più paura di morire o di essere già morto.
Solo la morte “ha il rombo del nulla”.
Ciò che mi terrorizza di più non è la morte in sé, ma il buio e l’aria viziata della bara. Una finestra vista mare o un tetto apribile solare potrebbe renderla meno soffocante e più luminosa.
Un solo giorno in più è un momento di nuova speranza per chi con i rantoli conta gli istanti.
Vivere il nulla è la vera morte.
Dovremmo incominciare ad avere imbarazzo della morte.
Mentre qualcuno festeggia una nascita, un compleanno o una rinascita. Qualcun altro muore.
La morte mi è rimasta accanto per molti anni, mi serviva il suo monito perché volevo essere migliore e non perdere nemmeno un prezioso istante di quelli che restavano. Il tempo è trascorso in questa fatica immane, un sentiero sempre in salita ed ora, che finalmente siedo in cima alla vetta godendo del paesaggio, mi accorgo che la morte mi ha lasciata sola a festeggiare la meritata conquista.
La morte è la grande incognita, raccoglie tutto quello che abbiamo costruito e lo distrugge in un momento, eppure c’è chi non la teme ed io vorrei essere tra questi.
I cimiteri sono pieni di persone insostituibili visitate da gente che le ha sostituite.
Mi porterai dove i fiori cantano, dove l’aria profuma d’amore, dove il cielo ha solo nuvole bianche, dove le parole odio e rabbia non esistono, dove l’amore e il bene sono lo stato, dove le lacrime di tristezza non esistono. Le nostre anime arriveranno davanti un cancello fatto di petali e li saremo nel nostro paradiso.
Ho scelto il mio epitaffio: “Inferno: Visualizzato alle ore 18: 43”