Abel Bonnard – Ricchezza & Povertà
I poveri si vantano delle loro spese, i ricchi delle loro economie.
I poveri si vantano delle loro spese, i ricchi delle loro economie.
Se tu hai un’idea ed io ho un’idea, e decidiamo di scambiarcele, dopo ognuno di noi avrà due idee. Se io ho un dollaro, e tu hai un dollaro, e ce li scambiamo, dopo lo scambio abbiamo sempre un dollaro a testa.
Le ricchezze moltiplicano gli amici, ma il povero è abbandonato anche dall’amico che ha.
La proprietà prima di un lusso è un costo.
La fortuna da troppo a molti, a nessuno abbastanza.
Un artista, nel suo intimo, è sempre un avventuriero.
La somma delle parti non costituisce il tutto.
La Fantasia mette radici dove la realtà vuol morire.
Ho sempre creduto che qualcosa fosse meglio di niente. Ora so che qualche volta è meglio niente.
L’indicatore di ricchezza di un uomo sarà sempre più la quantità di tempo libero piuttosto che la quantità di denaro.
Il ricco è colui che vive senza dover lavorare.Chiunque abbia denaro, guadagnato per mezzo del lavoro, è un medio povero.
L’ambizioso deve sempre lottare contro la sua epoca con le armi dell’epoca. Nella nostra epoca si ha il culto della ricchezza e il nostro Dio è l’oro. Per riuscire occorre la ricchezza, quindi ad ogni costo bisogna essere ricchi.
Meglio avere avuto che aver da avere.
Tutto quello che non si è capaci di dare alla fine ci possiede.
Avendo così pochi bisogni che meno non si potrebbe, sono vicinissimo agli dei.
Le ricchezze in mano al sapiente servono, in mano ad uno stolto comandano.
La ricchezza vera è quella che continua a riprodursi anno dopo anno, come i frutti sulle piante.