Marco Ghidoni – Silenzio
Chi non disdegna la solitudine e il silenzio, gli aggrada comunicare anche con se stesso.
Chi non disdegna la solitudine e il silenzio, gli aggrada comunicare anche con se stesso.
L’urlo aggredisce, il silenzio ferisce. La vita è rumore, il silenzio è la cenere dopo il fuoco del frastuono.
I treni e i nonni sono simili. Entrambi narrano il passato.
Ci sono silenzi che stonano.
Moriva lentamente sotto la sua stessa pelle, sotto quel vestito composto da silenzi e indifferenza.
Spesso le emozioni preferiscono albergare nei silenzi, piuttosto che nelle parole. Per questo bisogna saper ascoltare e non sentire.
A volte quanto malessere ci sta in un silenzio. E quante domande senza risposta.
Se chiudete il dolore nel silenzio, sentirete più forte il suo suono.
Puoi rimanere in silenzio ma sentire il cuore traboccare d’amore. Nulla cambia se la voce rimane al suo interno, contano i gesti, le azioni, le sensazioni che il corpo trasmette.
Il rumore più assordante è il silenzio di chi non corrisponde.
Mi piace ascoltarci anche quando siamo in silenzio.
Le parole hanno un peso per chi le riceve, sarebbe meglio una parola in meno ed un silenzio in più. Un silenzio che parli d’amore vero.
Non sempre è facile sopportare un silenzio assordante.
“Povero me” disse il silenzio, “non disturbo mai nessuno, ma tutti mi evitano solo perché li faccio pensare”.
Certi silenzi hanno la voce di un passato mai dimenticato.
Dove ci sono parole si può superare uno scoglio. Dove c’è il silenzio vince solo l’orgoglio.
In tutti i miei silenzi sei con me.