Arthur Schopenhauer – Stati d’Animo
Ciò che rende socievoli gli uomini è la loro incapacità di sopportare la solitudine e, in questa, se stessi.
Ciò che rende socievoli gli uomini è la loro incapacità di sopportare la solitudine e, in questa, se stessi.
Il grande dilemma di tutti: meglio rimpianti o rimorsi? Alla fine a pensarci bene vi accorgerete che entrambi hanno il potere di logoraci l’anima per tutta la vita.
Quando siamo capaci di amare noi stessi, stiamo già proteggendo e nutrendo la società. Quando siamo capaci di sorridere, quando siamo in pace, in quel momento c’è già un cambiamento nel mondo.
Come è nobile chi, col cuore triste, vuol cantare ugualmente un canto felice, tra cuori felici.
Perdonare e dimenticare vuol dire gettare dalla finestra una preziosa esperienza già fatta.
Chi si arricchisce con le lacrime degli altri, non potrà mai piangere di gioia.
Il mio cuore sente ogni eco del tempo lieto e triste, procedo tra gioia e dolore nella solitudine.
Non chiedetemi che cosa ho, ma che cosa sono.
Se soltanto potessi diventare più sicuro, più semplice, più tranquillo, più caldo.
L’odio è un malcontento attivo, l’invidia un malcontento passivo. Per questo non ci si deve maravigliare se l’invidia sfocia così presto nell’odio.
Non esiste una persona che sia più schiava di colui che si sente libero senza esserlo.
Il coraggio, che è il sesto senso, permette di scoprire la strada più breve verso la vittoria.
Il rimpianto è il vano pascolo di uno spirito disoccupato. Bisogna soprattutto evitare il rimpianto occupando sempre lo spirito con nuove sensazioni e con nuove immaginazioni.
L’uomo a cui è dato da soffrir più degli altri, è degno di soffrire più degli altri.
Chi ha ragione rida e non vada in collera.
Il male, al contrario del bene, ha il duplice privilegio di essere affascinante e contagioso.
L’avarizia in età avanzata è insensata: cosa c’è di più assurdo che accumulare provviste per il viaggio quando siamo prossimi alla meta?