André Gide – Felicità
Diventare felici è un dovere.
Diventare felici è un dovere.
Non c’è niente che ostacola la felicità quanto il ricordo della felicità.
Nulla è più fatale alla felicità che il ricordo della felicità stessa.
Il futuro toglie incanto all’ora presente più di quanto il presente non tolga l’incanto al passato.
Non ricerco la complicazione; essa è in me. Ogni gesto nel quale non riconosca tutte le contraddizioni che mi abitano, mi tradisce.
Un’adolescenza troppo casta porta a una vecchiaia dissoluta. È più facile rinunciare a una cosa conosciuta che a una soltanto immaginata.
Non esistono problemi, ci sono solo le soluzioni. Lo spirito dell’uomo crea il problema dopo.
È meglio essere odiati per ciò che si è che essere amati per ciò che non si è.
La sola arte di cui mi accontento è quella che, elevandosi dall’inquietudine, tende alla serenità.
L’arte comincia dalla resistenza: dalla resistenza vinta. Non esiste capolavoro umano che non sia stato ottenuto faticosamente.
L’arte è una collaborazione tra l’uomo e Dio, e meno l’uomo fa, meglio è.
Allora perché raccontarlo? Vi rendete conto che tutto ciò non ha nessun interesse? Dovete capire che vi sono due mondi: quello che è senza che se ne parli, e lo si chiama mondo reale, perché non si ha nessun bisogno di parlarne per vederlo. L’altro è il mondo dell’arte, e di questo bisogna parlarne, perché altrimenti non esisterebbe.
Chiunque ama veramente rinuncia alla sincerità.
Ho l’abitudine di essere discreto solo per ciò che mi viene confidato; per quello che vengo a sapere da solo la mia curiosità, confesso, è senza limiti.
La sola arte di cui mi accontento è quella che, elevandosi dall’inquietudine, tende alla serenità.
L’arte comincia dalla resistenza: dalla resistenza vinta. Non esiste capolavoro umano che non sia stato…
L’arte è una collaborazione tra l’uomo e Dio, e meno l’uomo fa, meglio è.