Andrea De Candia – Arte
L’arte di ciascuno di noi è ciò di cui siamo capaci.
L’arte di ciascuno di noi è ciò di cui siamo capaci.
Il peggior disagio che un artista possa vivere non è il non essere apprezzato o amato, quanto piuttosto l’essere non compreso, frainteso e dunque deriso.
L’arte e l’ambizione difficilmente vanno a braccetto.
Il più potente terremoto lo fa il mio corpo, quando trema e mi attraversa, trasformando luci, ombre e paesaggi in un brivido uniforme.
I denti sono come tasti: vi suona la mia lingua ogni volta che la bocca vuol soffiare sotto l’arco del palato, quando anche l’ugola non sente l’arsura, ma vuole respirare il fresco gelo del mondo.
Il diverbio tra un cuore ed un’anima è la lama più sottile che si possa scalfire.
Mai dimentico la sottile distinzione che c’è tra l’essere pazzo e l’essere folle.
Sono un semplice, semplice nella sua complessità.
L’incomprensione e l’incomunicabilità sono i più grandi istigatori al suicidio della tua anima.
Cuore, hai in grazia l’intelligenza.
Gli occhi sono vele trasportate dal vento dello sguardo.
Cosa è mai la morte? Forse il secondo più libero e corto, dopo l’attimo più soffocato?
Il cuore è il riposo della mente.
Mi abito dentro.
Un occhio senza sguardo è una scarpa senza suola.
La mia figura è un’acqua solida versata nel bicchiere incorporeo dell’aria.
Sono un perenne adesivo dell’aria.