Arthur Schopenhauer – Morte
Ogni separazione ci fa pregustare la morte; ogni riunione ci fa pregustare la risurrezione.
Ogni separazione ci fa pregustare la morte; ogni riunione ci fa pregustare la risurrezione.
Dei mali della vita ci si consola con la morte, e della morte con i mali della vita. Una gradevole situazione.
Il grande dolore che ci provoca la morte di un buon conoscente ed amico deriva dalla consapevolezza che in ogni individuo v’è qualcosa che è solo suo, e che va perduto per sempre.
Che cosa si può pretendere da un mondo in cui quasi tutti vivono soltanto perché non hanno il coraggio di suicidarsi!
Noi ci consoliamo delle sofferenze della vita pensando alla morte, e della morte pensando alle sofferenze della vita.
La salute non è tutto, ma senza salute tutto è niente.
Nella monogamia l’uomo ha troppo sul momento e troppo poco nel tempo; per la donna è il contrario.
Per ogni libro degno di essere letto c’è una grande quantità di carta straccia.
Io non ho scritto per gli imbecilli. Per questo il mio pubblico è ristretto.
Di una persona si guarda la vetta e non la base.
Alla natura sta a cuore solo la nostra esistenza, non il nostro benessere.
Every man takes the limits of his own field of vision for the limits of the world.Ogni uomo prende i limiti del proprio campo visivo per i limiti del mondo.
Was die Menschen gesellig macht, ist ihre Unfahigkeit, die Einsamkeit, und in dieser sich selbst zu ertragen.Ciò che rende socievoli gli uomini è la loro incapacità di sopportare la solitudine e, in questa, se stessi.
All truth passes through three stages: first, it is ridiculed; second, it is violently opposed and third, it is accepted as self-evident.Tutta la verità passa attraverso tre stadi: primo, è ridicolizzata; secondo, è violentemente opposta e terzo, è accettata perché evidente in se per se.
Qui auget scientiam, auget et dolorem.Qui auget dolorem, auget et scientiam.Come aumenta il sapere, così aumenta il dolore.Come aumenta il dolore, così aumenta il sapere.
Si deve all’animale non pietà, ma giustizia.
Che cosa rende filosofi? Il coraggio di non serbare alcuna domanda nel cuore.