Francesco De Gregori – Viaggi e vacanze
Alla fine di un viaggio c’è sempre un letto da ricordare, un viaggio da ricominciare.
Alla fine di un viaggio c’è sempre un letto da ricordare, un viaggio da ricominciare.
Lo vedi tu com’è, bisogna fare e disfarecontinuamente e malamente e con amorebattere e levare, Stasera guardo questa stradae non lo so, dove mi tocca andarelo vedi siamo come cani, davanti al mare.Lo vedi tu com’è, è prendere e lasciareinutilmente e crudelmente e per amorebattere e levare. Ma non lo vedi come passa il tempocome ci fa cambiare, e noi che siamo come canisenza padroni.
Ditele che l’ho perduta quando l’ho capita, ditele che la perdono per averla tradita.
Per sognarti devo averti vicino e vicino non è ancora abbastanza.
Troppe volte zero baby, non vuol dire unoe c’è qualcosa che brucia, in tutto questo fumo.
Codici da decifrare, che pian piano vengono alla luce.
I cavalli a Saló sono morti di noia; a giocare col nero perdi sempre; Mussolini ha scritto anche poesie: i poeti che brutte creature, ogni volta che parlano é una truffa.
Tu non mi piaci nemmeno un poco e grazie al cielo io non piaccio a te.
Ballare piano in controluce.
Mi hanno detto fermati, non mi hanno chiesto mica dove vai.
Ma dimmi, sogni spesso le cose che hai scrittooppure le hai inventate solo per scandalizzarmiamore amore naviga via devo ancora svegliarmi.
È troppo tempo amore, che noi giochiamo a scacchimi dicono che stai vincendo e ridono da mattima io non lo sapevo, che era una partitaposso dartela vinta e tenermi la mia vitaperò se un giorno tornerai da queste partiriportami i miei occhi e il tuo fucile…… e non c’è niente da capire.
Per chi beve di notte e di notte muore e di notte leggee cade sul suo ultimo metro. Per chi vive all’incrocio dei ventied è bruciato vivo per le persone facili che non hanno dubbi mai.Per la nostra corona di stelle e di spine, per la nostra pauradel buio e della fantasia. Il violino dei poveri è una barca sfondata.Un ragazzino al secondo piano che canta stona e ride …e spera che un giorno vada lontano.Fa che gli sia dolce anche la pioggia nelle scarpe.
E a cosa serve un uomo lo so solo io che spargo sale sopra le ferite delle città e come a un grande amore gli dico addio e a cosa serve un uomo lo sa solo Dio.
E pioggia sarò, e pioggia tu sarai… i miei occhi si chiariranno e fioriranno i nevai.
Due buoni compagni di viaggionon dovrebbero lasciarsi maipotranno scegliere imbarchi diversisaranno sempre due marinai.
Fa che gli sia dolce anche la pioggia nelle scarpe,anche la solitudine.