Il perfezionista ambizioso e quello presuntuoso si distinguono per un aspetto sostanziale: il primo ambisce a vivere una spaziotemporalità che gli conceda la perfezione, mentre il secondo è presuntuosamente convinto di disporne già e vorrebbe esprimerla, esternarla, emanarla.
L’ottimista vede il bicchiere mezzo pieno, il pessimista lo vede mezzo vuoto, il realista (postmoderno) sa che non è mai stato pieno abbastanza e sa di non sapere se lo sa(p)rà mai.
Cristianesimo: “Amiamoci e patite”.Appena due “erre” in meno e si passa dal ventennio al bimillenarismo.
Il Verbo di Dio: quattro parole messe in croce.
Rivolta antifideista.Qualche dubbio m’era insorto.
Nei cinema parrocchiali i film devono avere un cast castissimo.
Anche il più ignorante degl’agricoltori è in grado di sconfessare il detto evangelico presente in Matteo 7,16-20 e Luca 6,43-45: la bontà o meno d’un albero non è necessario aspettare di riconoscerla dai frutti: bastano e avanzano le radici. L’incolmabile baratro fra bene riparatorio e bene preventivo. Unica eventuale eccezione: la ricerca sperimentale d’un inedito tipo di pianta.
Il materialista ateo ha l’impagabile privilegio di non credere alla rianimazione e ai suoi correlati reparti medici.
Ci può essere del metodo pure nella mancanza di metodo.
Crisi vocazionale. Sono ancor’in molti a ricevere la chiamata, purtroppo però c’è sempre meno banda.
Scoprire cosa sia l’apocalisse non è poi la fine del mondo.
C’è chi acquista l’iphone credendo che sia l’avanguardia tecnologica nell’asciugatura dei capelli.
La politica non m’interessa, non ho l’hobby delle lobby.
Secondo l’etimo, è candidato chi è candido. L’etimologia è una disciplina utopica.
I totalitarismi sperano di funzionare a pieno regime.
L’arma di distruzione di massa più potente degli USA è la colonizzazione culturale a neurone impoverito.
Popolazione stremata. Il governo vara l’arrenditometro.